“Stiamo ancora contando i morti e Autostrade ci chiede soldi”

Lo sfogo di Di Maio e Salvini in seguito al comunicato di Atlantia Spa (Autostrade)

“Atlantia Spa, in relazione a quanto annunciato in merito all'avvio di una procedura finalizzata alla revoca della concessione nella titolarità della controllata Autostrade per l'Italia, deve osservare che tale annuncio è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell'accaduto”.

È quanto si legge in una nota della società che gestisce le nostre autostrade. “Pur considerando che anche nell'ipotesi di revoca o decadenza della concessione – secondo le norme e procedure nella stessa disciplinate – spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili, le modalità di tale annuncio possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti della Società. Atlantia pertanto continuerà a supportare la controllata Autostrade per l'Italia nelle interlocuzioni con le Istituzioni in questa delicata fase avendo riguardo anche alla tutela dei propri azionisti ed obbligazionisti con una corretta e tempestiva informazione al mercato”.

Le reazioni del governo sono state piuttosto dure. Il vice premier Luigi Di Maio, in diretta da Genova ai microfoni di SkyTg24, al termine di una riunione con il premier Giuseppe Conte e la Protezione Civile, ha così commentato: Mentre stiamo accertando il numero dei decessi e lo stato delle aziende Autostrade ci dice che gli spettano i proventi del contratto che gli taglieremo. Questo è ancor più vergognoso, pensano sempre al profitto”.

Dello stesso tenore un post su Facebook del ministro dell'Interno Matteo Salvini: “Atlantia (Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari, chiedendo altri milioni agli italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di Genova. Dall'alto dei loro portafogli pieni (e dei loro cuori vuoti) chiedessero scusa e ci dessero i nomi dei colpevoli del disastro, che devono pagare. Il resto non ci interessa”.

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