Televisione, “Fenomenologia della Tv spazzatura” di Carlo Raspollini

Il trash in tv non è morto, si è riciclato in piccole dosi, ma micidiali, sui social network

Ci sono personaggi che in tv vengono chiamati per fare audience. Ovviamente c’è un pro e un contro. Per fare ascolto devi rischiare (o volere) la rissa in studio. Direi che è quasi automatica, dipende, conoscendo il personaggio, da alcuni elementi messi nella scaletta, nei momenti giusti: un ospite sgradito, una domanda provocatoria, un tema che stuzzichi la reazione dell’ospite movimentatore. Nel corso della storia televisiva questi personaggi si sono avvicendati, non sono stati sempre gli stessi. Anche se molti di loro sono nati sotto l’ala del “Maurizio Costanzo Show”. Da lì in poi sono stati allevati e coccolati in vari talk show. Lì è stato concesso loro il potere di offesa gratuita, l’esplosione di rabbia, la quasi rissa, o la rissa, con seguito di inutile querela.

Quali sono le caratteristiche dello scorbutico in tv?

  • Ha una competenza specifica in un settore, la sua presenza inizialmente si giustifica per questo, poi diventa un tuttologo, ospite fisso, irrinunciabile per fare ascolto.
  • Insorge se si sente attaccato, altrimenti attacca brutalmente lui un ospite o un personaggio noto.
  • Non discute: urla, grida, offende usando il linguaggio più volgare possibile.

–  Non fa differenza di sesso, età, religione, etnia. Non è razzista, è cafone.

  • Vuole avere ragione e pensa di dimostrarlo perché urla di più.
  • Se proprio non riesce a sopraffare l’altro, si alza e se ne va. Oppure attacca fisicamente: schiaffi, acqua in faccia, minacce.
  • Se la discussione trascende si sfiora la cattiveria più infantile, si toccano i punti deboli dell’aspetto fisico (grasso, fighetto, cicciona, culona), della vita familiare (corna, ex amanti, ecc..), della vita professionale (venduto, fallito, nullità..).
  • L’attacco è sempre condotto con una bassezza, una meschinità, di cui ci sarebbe da vergognarsi ma lo scorbutico non prova vergogna, ritiene di essere nel giusto, di essere dalla parte della verità.

Sono tante le facce che, per un certo tempo, hanno rappresentato lo scorbutico in televisione e poi, magari sono stati sostituiti da altri, nel frattempo emersi come nuovi, mentre i primi erano caduti nell’oblio. Tra gli scorbutici più noti possiamo citare, per dovere di galanteria, Daniela Santanché; chiamata anche “Santadeché”, che ha in parte soppiantato Alessandra Mussolini, nota per la sua passionalità e il repertorio partenopeo di gesti ed espressioni gergali.

Il fotografo di origine siciliana, finito in carcere per storie di ricatti perseguiti con scatti scomodi: Fabrizio Corona. Il campione degli scontri televisivi: il professore Vittorio Sgarbi, facilmente suscettibile, una garanzia, come l’altro, lo scrittore Aldo Busi o lo scrittore e scultore montanaro: Mauro Corona e, per ultimo inserirei Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, anche se ha perso un po’ di smalto, dopo avere sposato i programmi e poi voltato le spalle, al Movimento 5 Stelle.

In passato anche Giuliano Ferrara ha fatto parte di questo manipolo di guastatori, così come il professore Massimo Cacciari, intemperante di fronte a domande futili e sempre meno attratto da questo tipo di presenza, tutto sommato superflua. Ha avuto i suoi momenti magici anche Roberto D’Agostino (direttore di “Dagospia”), una volta sganciatosi dalla compagnia goliardica di Renzo Arbore, o il critico d’arte Achille Bonito Oliva, che veniva definito “bollito” da D’Agostino. Alba Parietti è stata una “prezzemolina”, a lungo invitata nei talk show per la sua avvenenza ma anche per la capacità dialettica. Piero Chiambretti ha avuto il ruolo di guastatore da giovane, ma con una modalità di irriverenza comica che lo poneva al riparo dalle risse. Hanno tentato, con scarsi risultati, di assurgere a questo ruolo personaggi rimasti “minori” come “Platinette” (Maurizio Coruzzi), Giampiero Mughini, Mario Giordano ex direttore del Tg4, sicuramente superato da Vittorio Feltri, direttore del quotidiano di destra “Libero”, che quando è in palla non ha rivali con le sue uscite piene di “vaffa” e le sue improvvise fughe.

Non riescono invece a sfondare in nessun modo, i provocatori radiofonici della “Zanzara” di Radio24: Giuseppe Cruciani e il suo collega David Parenzo. Al successo radiofonico non corrisponde un altrettanto chiaro successo televisivo. Un fenomeno che già si era ripetuto in passato per altri generi. Non sempre la tv uccide le star della radio. In questo caso non riesce a utilizzarle come vorrebbe nei suoi talk show.

Il ruolo del “movimentatore” è quello di marcare uno scatto, segnare un momento di interruzione nel flusso sonnacchioso delle chiacchiere in tv, per attirare l’attenzione, svegliando dal torpore lo spettatore. La tv è azione e se invece di una noiosa chiacchierata posso assistere a una lite, succede la stessa cosa che accade per strada: la gente si ferma a guardare incuriosita. Osserva la rissa, la teme, vorrebbe a un tempo scongiurarla e godersela. Così a casa in salotto, non cambia canale, aspettando il sangue. C’è del marcio in questo atteggiamento ed è questa “pornografia della rissa” che mi lascia interdetto. Perché comunque c’è, è latente nel pubblico e viene sfruttata dagli autori televisivi per incrementare l’ascolto dormiente. Con gli anni ha perso molto della sua potenzialità. C’è stato anche un periodo di rifiuto da parte del pubblico, che ha fatto pensare che non conveniva più abusarne. Ricordo Claudio Lippi che, a fine 2009, lasciò “Buona Domenica” per via dell’abbrutimento e le volgarità che era costretto a sopportare nella trasmissione. Ma siccome il gusto di guardare la rissa è un meccanismo che non può sparire nel pubblico, oggi viene utilizzato comunque, magari con maggior parsimonia, ma non è sparito del tutto dagli schermi televisivi, anzi da lì è migrato verso il web.

Tra il 1991 e oggi non si contano gli episodi di violenza verbale in tv. Memorabile fu la lite a suon di schiaffi e bicchieri d’acqua in faccia, tra Sgarbi e D’Agostino in un programma di Ferrara. Credo che quello rimase l’apice della “Tv spazzatura”, così viene chiamata la tv delle urla e delle offese, dove più che discutere ci si manda a quel paese reciprocamente e ci si parla addosso. Sgarbi e Busi si sono presi a male parole in un programma di Chiambretti, con il conduttore sovrastato dalle voci e dalle figure dei due contendenti che si apostrofavano con frasi scurrili: “Sei un mentecatto, senza cervello, sei una nullità…pettegolo.” Per finire con il classico: “Capra! Capra! Capra!” poi utilizzato in ogni occasione come insulto, quando invece la capra è tutt’altro che un animale stupido! Alessandra Mussolini, a Canale 5 dalla Panicucci, dà del matto a Vittorio Sgarbi mentre lui la offende brutalmente fino a un “Vaffa!” della signora nipote del Duce. Sgarbi viene trascinato via da autori e funzionari della tv mentre grida “Tu non toccarmi imbecille, cretino…!” Sempre Sgarbi nel 2006 dà del bugiardo a Rocco Casalino, anticipando di parecchio i commenti odierni sull’ex personaggio del “Grande Fratello”, attualmente portavoce del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Nel 2007 lo scontro è tra Vittorio Sgarbi, sempre lui, e il giornalista Alessandro Cecchi-Paone, che lo apostrofa come “un esempio di cattolico doc”. A “l’Arena”, nel 2009, con Massimo Giletti ancora su Raiuno, Sgarbi se la prende con Roberto Benigni al Festival di Sanremo, pagato per esprimere –a suo dire- pareri politici. A “Pomeriggio Cinque”, lo stesso anno, se la prende con la madre di una ragazza vittima di stalking, offendendola: “Guardi com’è bella grassa! Vada a dimagrire!” La risposta: “Meglio grassa che stronza come te!

Nel 2012 in un programma di Cristina Parodi, su La7, se la prende con John Peter Sloan. Qui pare nasca la fatidica offesa: “Capra!”. Con Pippo Baudo a “Novecento” teorizza la sua identità con questa parola, come per Mike Bongiorno c’era “Allegria”. Ospite di Marco Columbro su “Vero Tv”, reti Mediaset, si scatena contro il giornalista Gianni Barbacetto, del “Fatto Quotidiano” dandogli dell’idiota e poi la sequela di capra capra capra… avendogli dato prima del “cacamerda”, in riferimento ad accuse del giornalista su fatti millantati da Sgarbi e –a suo dire- non dimostrati. Sgarbi gli dà del “finocchietto” e l’altro, elegantemente, risponde “portami tua sorella!”. “Radio Belva” che doveva consacrare Giuseppe Cruciani e David Parenzo in tv, chiude anche a seguito della lite tra lui e Sgarbi, ovviamente provocato dalla “Zanzara”: “Ti piscio in testa! Cretino!” In seguito le offese si fanno più pesanti, anche per ospiti come Alba Parietti, presenti al tavolo del dibattito. Nel 2014 è “Piazza Pulita” di Corrado Formigli a utilizzare lo sfogo di Sgarbi contro Ciampi e Prodi per via dell’euro. Durante la campagna elettorale si scaglia contro Luigi Di Maio, candidato contro di lui nel collegio di Acerra: “Nano, scolaretto di merda, torna a scuola dove non sei mai stato, studia l’Italia prima di venire a governarla. Capra ignorante! Sei una scoreggina fritta! L’Ambra Angiolini della politica, etero guidato da Grillo!” Commentando i risultati elettorali con Porro, definisce il Movimento Cinque Stelle “Delle seghe!” L’analisi politica poi si fa più dettagliata, anche se più scurrile: “Vincono nelle aree del paese dove ha funzionato la promessa del reddito di cittadinanza. Ma lui si che prenderà lo stipendio, gli altri se la prenderanno nel culo!” Dopo queste performance Maurizio Belpietro lo invita a commentare i risultati elettorali e Sgarbi non regge le interruzioni della giornalista (emergente televisivamente) Veronica Gentili: “Quella non può capire!” E lei subito: “Quella lo dice a sua sorella però!” Nel salotto di Bianca Berlinguer, Andrea Scanzi lo punzecchia e Sgarbi parte: ”Sei un morto di sonno!”. E Scanzi: “Sei una prostituta di basso livello politico…” “Sei un rottoinculo!” “Mi diverto molto perché mi dovevo rifare la macchina e ora sono a posto, con la macchina nuova che mi farò…”

A “Bianco e Nero”, La7, parlando del diritto di legittima difesa, nel tentativo di furto in casa. Sgarbi litiga con tutti: Luciana Castellina, la giornalista Luisella Costamagna, lo scrittore Mauro Corona e la doppiatrice Simona Izzo. Ripreso dal conduttore Luca Telese, Sgarbi si difende: “Non insulto nessuno, dico la verità!” Finisce che se ne vanno tutti, ospiti e conduttore, lasciando Sgarbi da solo.

Il trash in tv passa anche per il pettegolezzo, che in questo caso si chiama “gossip”. Giornali di gossip e certi programmi tv, sono un tutt’uno, si alimentano tra loro e giornalisti e direttori usano ora l’uno ora l’altro per alimentare il pettegolezzo, sulle vicende private, privatissime, dei personaggi pubblici. Conduttrice Alessia Marcuzzi, ospite fisso Alfonso Signorini (direttore di “Chi”). Parlando con Simona Ventura, reduce dall’”Isola dei Famosi”, Signorini espone le critiche dell’ex marito di lei, Stefano Bettarini, per aver lasciato un mese i figli a casa, senza la sua presenza. Nella risposta la Ventura perdona il marito, perché mosso da odio e gelosia, mentre accusa Signorini, per la copertina di “Chi”, che dava spazio alle accuse di Bettarini, e lo definisce lo strumento per far soffrire dei bambini! “Io ero lontano e non potevo difendere i miei figli! Tu hai approfittato di questo momento per fare male ai miei figli!”

Il trash ovviamente si alimenta moltissimo degli scandali del mondo politico. Sempre a “Piazza Pulita” con Formigli, il 4 novembre 2013, è Aldo Busi che schernisce l’on. Mariastella Gelmini in difesa del suo leader Berlusconi, sulla questione della relazione con la minorenne Karima El Mahroug (Ruby Rubacuori). “Berlusconi è condannato con sentenza definitiva, se ne vada fuori dai coglioni!” La signora onorevole risponde: ”Non faccia lo Sgarbi che non le viene neanche bene, stia buono!”

Tutti questi esempi, ce ne sarebbero molti altri purtroppo, dimostrano sempre la stessa cosa. Chi pensa la puntata, invitando gli ospiti, già predispone l’occasione dello scontro. Certo gli ospiti potrebbero comportarsi civilmente, non solo perché sono in tv, ma perché il comportamento civile e rispettoso dovrebbe essere la norma in un Paese come il nostro, culla di tanta storia e cultura. Ma questo è il punto. Non so se il Paese sia più civile o se lo sia mai stato o lo sarà. Il fatto è che gli Italiani amano la discussione, vivono discutendo, questa è la Patria delle vertenze legali su tutto, il paese con più avvocati esercitanti al mondo! Un motivo ci sarà? Dalla discussione al trash il passaggio è breve, quando non c’è un terreno d’incontro comune, quando non c’è la cultura del rispetto. Recentemente il Presidente Sergio Mattarella ha elogiato i campioni e le campionesse della Pallavolo, che tanto bene hanno figurato ai campionati del mondo. Mattarella si è augurato che lo stesso rispetto, che nello sport si osserva verso l’avversario, ispiri anche la politica italiana. Così in effetti non è.

Il nostro Paese attraversa un periodo di divisioni politiche legate all’odio, nostalgiche recrudescenze di un passato che credevamo sepolto, violenze purtroppo non solo verbali, che si scatenano ora contro gli immigrati, ora contro gli emarginati o le persone più deboli, donne, bambini, anziani. Questa stessa violenza che attraversa la società ha il suo specchio nella televisione. Quando si alimenta la rissa, l’offesa, la denigrazione meschina tra uguali, la violenza verbale, il passaggio alla violenza fisica è un attimo. Voi direte ma allora perché in tv si alimentano queste risse, si invitano di proposito i “movimentatori” di puntata? Perché ancora una volta quello che alimenta la televisione è la pubblicità e la pubblicità chiede ascolti, chiede audience, per poter raggiungere rapidamente la massa più estesa possibile di potenziali clienti. Quindi non si guarda alla morale, all’etica, alla buona educazione. Non si punta ai principi di crescita culturale, di solidarietà, di rispetto ma si punta all’audience, ovvero ai soldi, della pubblicità. Ma guardate che la pubblicità è anche ipocrita.

L’attrice Asia Argento, giurata per sette puntate (preregistrate sennò spariva prima) di “X Factor” su Skyuno, ne ha fatto le spese. Viene chiamata in giuria perché fomentatrice del movimento “MeToo”, contro le molestie sessuali e per lo stesso motivo, per il sospetto che possa essere stata ella stessa una molestatrice, allontanata dal video. Non sia mai che si sponsorizzi una molestatrice sessuale! In epoca di razzismi facili anche le campionesse italiane, e sottolineo italiane, nate in Italia, da genitori africani, Paola Egonu e Miriam Sylla, spariscono dietro una bottiglia di minerale, nella foto dello sponsor. “Una casualità” spiega Patrizio Catalano Gonzaga, direttore marketing del gruppo Uliveto-Rocchetta – perché le foto per la pubblicità ci vengono fornite dalla Federazione Italiana volley.” Ma noi che siamo maliziosi non crediamo al caso. In pubblicità non c’è spazio per il caso. Tutto è analizzato e previsto al millimetro. E poi la Federazione non invia foto con bottiglie di minerale. La posizione della bottiglia l’hanno decisa loro e nella foto pubblicitaria non si volevano far riconoscere le atlete di pelle nera, perché nella logica pelosa del pubblicitario, questo potrebbe irritare il potenziale cliente! Questo è il trash della società, che poi ritroviamo in tv! Ma sappiamo chi è il colpevole del trash e sappiamo qual è il movente.

* Carlo Raspollini, autore e regista televisivo con la passione per il cibo buono, in Rai ha ideato trasmissioni di grande successo quali Linea Verde, Linea Verde Orizzonti, La prova del Cuoco, Uno Mattina, Uno Mattina Verde, Ciao, come stai?, Storie Vere e Vitabella.

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