Tenuta mentale e difensiva disastrose: fotografia della Roma dopo i ko con Milan e Juve

Due sfide importanti, due sconfitte molto diverse, un’unica considerazione: i giallorossi non hanno la solidità per puntare al quarto posto. Abraham fa sperare Mou

La delusione di Pellegrini, Cristante e Abraham durante la sfida con la Roma

La delusione di Pellegrini, Cristante e Abraham durante la sfida con la Roma (© Claudio Pasquazi)

Inizio 2022 da dimenticare per la Roma di José Mourinho: dopo gli alti e bassi della prima parte di stagione, il doppio scontro diretto con Milan (a San Siro) e Juventus (all’Olimpico) era la migliore cartina tornasole possibile per le ambizioni della Lupa. Il bilancio è quantomeno deficitario.

Tenuta difensiva da dimenticare: troppi errori individuali

Partiamo dai freddi numeri: in due partite, zero punti e ben sette gol subiti. Gli errori individuali in fase difensiva hanno contraddistinto la sofferenza della Roma in apertura della sfida al Milan: il braccio largo di Abraham che causa il rigore di Giroud e il retropassaggio imprudente di Ibanez per il raddoppio di Messias hanno segnato la sfida di San Siro già in partenza. A fine partita anche Mancini fa una sciocchezza, causando il rigore (poi parato da Rui Patricio) ma soprattutto rimediando l’espulsione che gli ha impedito di affrontare la Juventus. Anche Karsdorp è saltato di testa nella sfida personale con Theo Hernandez e non ha concluso la partita. Cali di concentrazione che sono constati carissimo.

Contro la Juventus una vittoria buttata via: crollo psicologico collettivo

Se nella prima partita sono stati errori individuali a compromettere tutto, con la Juventus il match aveva preso una piega ben diversa. Andata in vantaggio nel primo tempo e per due gol nella ripresa, la Roma dopo la punizione di Pellegrini è sparita da campo. Colpevolmente i giallorossi hanno consentito ad una Juve tramortita di riprendersi e ribaltare la sfida. Pesa come un macigno la disattenzione che porta al 2-3 di Locatelli: da lì il baratro, e Mourinho in conferenza stampa lo ha ammesso.

“Purtroppo devo criticare, devo farlo in maniera collettiva e non individuale, ma devo farlo. Settanta minuti di controllo assoluto. Abbiamo avuto questa voglia di organizzazione di gioco, di pressarli alto e di avere controllo . Poi dopo è un collasso psicologico. A loro forse sono venuti dei complessi e delle paure”

Contro le big arriva la sesta sconfitta in nove gare. La prova di maturità post-Bergamo è stata fallita in pieno e il distacco dal quarto posto che comincia ad essere pesante, anche come immagine data alla concorrenza: manca la solidità necessaria.

Unico sorriso per Mou Abraham: condottiero e realizzatore

Le brutte notizie sono maggiori, ma ci sono alcuni aspetti da cui ripartire. Come accennato dallo stesso Mourinho, contro la Juventus per i primi 70 minuti è stata una buona Roma, seppur i gol siano arrivati da palle inattive o iniziative estemporanee. Ma un uomo su tutti sta diventando ormai imprescindibile. Tammy Abraham ha cominciato a segnare con continuità anche in campionato: sono quattro le marcature in altrettante partite nell’ultimo mese, 14 in totale in questo primo scorcio di stagione. In zona gol l’inglese è diventato una costante, anche nel gioco aereo dove finora aveva peccato di mira. A gennaio Abraham ha già numeri migliori del primo anno di Edin Dzeko.

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