Tessera sanitaria al centro del dibattito per le VLT, le Videolottery

Intanto aumentano le clonazioni e i raggiri al Decreto Dignità

Tessera sanitaria al centro del dibattito per le VLT, intanto aumentano le clonazioni e i raggiri al Decreto Dignità

Il Garante della Privacy, a norma delle previsioni del Decreto Dignità a decorrere dal 1° gennaio 2020, ha accolto con favore la segnalazione formulata in merito all’utilizzo della tessera sanitaria per accedere, da oggi, ai giochi VLT, cosa che successivamente riguarderà anche le AWPR da remoto. La funzione, come spiega il quotidiano Jamma.tv, è stata segnalata e installata in circa cinquemila sale giochi sparse per tutto il territorio nazionale. La suddetta segnalazione chiaramente si riferisce alla possibile anomalia circa l’utilizzo dei dati a cui il sistema può avere accesso.

Lo stesso Garante, lo scorso 28 agosto, aveva specificato che solo tramite la data di nascita era possibile l’accesso: uno dei punti fermi, cioè, per l’applicazione della normativa. Per quel che riguarda le modalità di accertamento, uno dei presupposti è la maggiore età e il riconoscimento avviene tramite l’estrazione di informazioni registrate nelle prime tracce della banda magnetica della tessera sanitaria, ovverosia codice fiscale ed identificativo della tessera. Non è altresì necessario che le stesse siano memorizzate nelle banche dati del sistema di gioco della Videolottery. Dopo aver verificato la correttezza formale del codice fiscale e del relativo identificativo della tessera, la verifica della maggior età del giocatore avviene regolarmente tramite il confronto tra la data corrente con quella estratta dal codice riportato sulla tessera sanitaria. Un sistema altamente sofisticato e molto ben organizzato, già adottato con successo dai casinò nel settore online. Il tutto secondo le Linee Guida volute, lo scorso anno, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in sinergia con Sogei, nei giorni successivi alla pubblicazione del parere del Garante: oltre la banda magnetica, infatti, si era parlato anche di lettura del chip, nel caso di fallita lettura della banda stessa. Ma questa soluzione, stando agli ultimi aggiornamenti, è tassativamente vietata.

Per quel che riguarda l’obbligo di lettura di codici, lo stesso che rileva l’età del giocatore, potrebbe violare molte norme e direttive dell’Unione Europea e del Regolamento vigente nella Comunità, per quanto concerne invece la cooperazione tra autorità nazionali responsabili circa l’esecuzione della normativa a tutela dei consumatori: tutti i cittadini, comunitari e non, non in possesso della medesima tessera sanitaria o documento analogo e validamente sostitutivo, non possono avere, ex lege, accesso ai giochi. Non mancano, a questo proposito, i soliti sotterfugi: le clonazioni di tessere, ad esempio, o l’utilizzo di metodi non idonei.

A questo proposito ha fatto scalpore, nelle scorse ore, un servizio di Striscia la Notizia, popolare trasmissione di Canale 5. Nel servizio infatti venivano mostrate, e controllate, alcune sale di Firenze, al fine di verificare la loro messa in regola con il Decreto Dignità, che prevede appunto l’obbligo dell’uso della tessera sanitaria. Il risultato è stato che molte sale erano prive di VLT con il lettore per la tessera, con il caso più clamoroso del gestore di una sala che offriva una tessera speciale ai clienti privi del regolare documento per poter giocare. Una sorta di noleggio di tessere, insomma.

Una pratica, stando alle denunce, tutt’altro che rara. C’è ancora da lavorare, insomma, per assicurare a tutti sicurezza, privacy e soprattutto prevenzione.

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