Trasporti Lazio, il nuovo Tpl per una regione che guarda al futuro e all’Europa

Trasporti Lazio: il nuovo modello di distribuzione risorse e programmazione di quindici bacini per superare la frammentazione delle tratte

Trasporti Lazio

Bus Cotral

Trasporti nel Lazio. La giunta regionale nei giorni scorsi ha deliberato i nuovi servizi minimi del Trasporto pubblico locale (Tpl) per garantire il servizio a tutti i comuni che ancora non lo avevano.

Si tratta del 52% del territorio che fino a oggi non godeva del servizio minimo di trasporto pubblico. Un totale di circa 384mila persone che potranno ora usufruirne.

Il nuovo piano Tpl

“Con il nuovo piano del Tpl garantiamo finalmente il diritto alla mobilità  locale a tutti i cittadini del Lazio. I nostri territori saranno serviti da una rete capillare di trasporto pubblico comunale, che favorirà tutti coloro, penso soprattutto a chi si deve spostare per lavoro, che per muoversi utilizzano i mezzi pubblici e garantirà collegamenti e interconnessioni in un sistema di reti regionale”, dichiara Marco Vincenzi, presidente del gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Lazio.


Il nuovo modello elaborato dalla Direzione regionale Infrastrutture e Mobilità (con la collaborazione dell’Università “La Sapienza”), aggiornato con la consultazione degli enti locali, contiene rilevanti novità.

Trasporti Lazio, cosa cambia con il nuovo piano

In primo luogo, cambierà il criterio della distribuzione delle risorse regionali (62 milioni di euro). Esse saranno ripartite non più sulla base della spesa storica ma rispondendo agli effettivi fabbisogni di mobilità dei territori. In tal modo le risorse saranno distribuite tra tutti i 377 comuni laziali (esclusa Roma Capitale). Le risorse saranno assegnate in base a una serie di criteri di equità ed efficienza, basati su uno studio sulle reali esigenze di mobilità che hanno i singoli territori. Attraverso tale studio sono stabiliti i servizi minimi da garantire.

Trasporti Lazio, 15 nuovi bacini di programmazione

In secondo luogo, il modello proposto prevede la formazione di quindici bacini che avranno il compito di programmare il servizio. Oltre ai quattro capoluoghi di provincia (Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti), sono state individuate 11 Unità di rete.

Tirreno Nord (20 comuni per un totale di 338.490 abitanti); Valli del Tevere (31 comuni, 265.153 abitanti); Valle del Sacco (27 comuni, 223.411 abitanti); Castelli Romani (16 comuni, 350.948 abitanti); Valle dell’Aniene (43 comuni, 209.515 abitanti); Tuscia (52 comuni, 211.714 abitanti); Reatino (67 comuni, 80.532 abitanti); Terra di Lavoro 34 comuni, 123.313 abitanti); Ciociaria (47 comuni, 268.849 abitanti); Litorale Sud (14 comuni, 387.579 abitanti); Sud Pontino (20 comuni, 273.716 abitanti).


La suddivisione in bacini (o unità di rete) più grandi risponde alla necessità di superare l’attuale situazione di frammentazione di erogazione del servizio (circa 180 contratti spesso di valore molto ridotto) e raggiungere una maggiore efficienza ed efficacia nella gestione dei servizi.


Inoltre con l’avvio di un servizio unico su direttrici, anziché servizi in sovrapposizione, si raggiungerà un’ottimizzazione delle risorse, sia umane che mezzi e strutture.


Viene previsto un periodo di transizione nel biennio 2020-2022 e dal primo gennaio 2022, infine, Astral SpA avrà le funzioni di stipula e gestione dei nuovi contratti di servizio, con conseguente trasferimento delle risorse necessarie a tal fine. La società regionale sarà tenuta a procedere all’adempimento dell’obbligo di “Preinformativa”, finalizzato all’affidamento mediante procedura di gara aperta dei servizi di Tpl nel territorio regionale.
“Una Regione moderna, europea, che guarda al futuro, allo sviluppo sostenibile e al benessere dei suoi cittadini. Una regione che ha una mobilità all’altezza degli standard europei e delle aspettative dei propri abitanti”, conclude il presidente Vincenzi.

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