Travertino Romano, Giannini: “Sviluppo e ambiente devono convivere”

Lippiello: “Non siamo disattenti all’ambiente, anche perché il circolo di vita del Travertino Romano è lungo”

Ospiti a Radio Radio, durante la trasmissione “Un Giorno Speciale” sono stati Filippo Lippiello, presidente del Centro Valorizzazione del Travertino Romano, e Daniele Giannini, consigliere regionale del Lazio, esponente della Lega e vicepresidente della IX Commissione Lavoro, formazione e politiche giovanili, pari opportunità, istruzione e diritto allo studio.

Inizia a parlare il dottor Lippiello, fornendo un quadro della situazione e delle problematiche che sta attualmente affrontando il distretto del Travertino: “Il distretto del Travertino Romano è un distretto storico che si è consolidato negli anni sia per la tradizione che per la capacità di lavorazione. Ma anche per la bellezza del materiale che estrae, legato alla romanità, al Colosseo, a San Pietro. Un materiale che viene esportato in tutto il mondo: Stati Uniti, India, Cina, Giappone. La situazione del nostro distretto è una situazione che, seppur subisce gli andamenti economici internazionali, si difende sempre molto bene. Oggi attraversiamo, come tutti, una crisi mondiale, ulteriormente ampliata da problematiche di natura amministrativa, che riguardano il rilascio delle autorizzazioni e per le proroghe alle stesse autorizzazioni per il proseguimento dell’attività estrattiva. Questo è un vulnus pericolosissimo- spiega il presidente- perché il sistema paese che sta tanto declamando il ‘made in Italy’ e la difesa del prodotto italiano non ha poi delle coerenze nel cercare di agevolare quei processi amministrativi che consentono una maggiore occupazione, un maggior sviluppo ma anche una tutela ambientale. Perché quando non c’è sviluppo e non c’è richiesta, la tutela ambientale passa sempre in secondo piano insieme alla sicurezza nel lavoro. È chiaro che sia necessario un impegno di tutte le istituzioni perché questo distretto possa evolversi nell’ambito di un sistema paese avanzato. Se noi ci affacciamo nei paesi vicini che svolgono la nostra stessa attività, si possono osservare paesi in via di sviluppo con regole più snelle e delle tutele inferiori. Di conseguenza dei costi di produzione decisamente inferiori. Noi dobbiamo competere anche con quel sistema di produzione e dovremmo colmare la differenza di costi con un sistema paese che aiuta, che dà delle infrastrutture, che dà delle risposte e che dialoga con le amministrazioni e dà soluzioni. Una governance nel territorio che consenta maggiore occupazione, maggiore sviluppo e maggiore tutela. Noi siamo pronti alla sfida, siamo propositivi e cerchiamo di difenderci in un momento difficile con l’aiuto delle istituzioni che mi auguro trovino delle spinte”.

Il consigliere Daniele Giannini: “Ci troviamo di fronte a una situazione molto delicata e complessa che però poi la politica ha il dovere di semplificare, fornendo delle soluzioni. So che la Regione ha messo mano e ha voluto organizzare un tavolo permanente. Anche questa cosa però sembra che stia stentando a prendere piede e si stia un po’ diluendo nel tempo. Questa è una cosa che va evitata perché di tempo se ne è già perso tanto e la situazione sta diventando sempre più insostenibile. Quindi per quanto ci riguarda, solleciteremo la Regione a dare delle risposte sulle riunioni che si devono svolgere per creare una sintesi virtuosa di quelle che sono le posizioni ancora oggi distanti tra l’Amministrazione Comunale e le parte produttiva, ma anche l’Amministrazione Regionale. Dobbiamo cercare il modo di far convivere ambiente e sviluppo. Diluendo con gradualità si può arrivare anche alla tutela dell’ambiente, richiesta dall’Amministrazione Comunale ma io penso anche da tutti i cittadini di buon senso”.

Interviene nuovamente il dottor Lippiello: “Il rispetto delle regole è ciò che noi chiediamo. Le normative consentono il proseguimento delle attività e il recupero delle cave con terre e rocce da scavo. Noi rappresentiamo quelle aziende, aderenti al Centro della valorizzazione, che hanno presentato il bilancio ambientale. Per cui sappiamo dove ci sono delle criticità e abbiamo proposto noi come risolverle. Non siamo disattenti all’ambiente, anche perché il circolo di vita del Travertino Romano è lungo. Quindi il tipo di impatto ambientale del Travertino è decisamente diluito nel tempo. L’attenzione a un distretto industriale come il nostro che occupa tra indotto e diretto 1500 anime, in un momento di crisi come questo, è un distretto che ha una valenza direi anche sovraregionale. In fase di sperimentazione c’è anche un riutilizzo dei materiali degli scarti di lavorazione. C’è tutto un lavorare che può essere messo a sistema creando ulteriore sviluppo nel rispetto dell’ambiente. Chi non rispetta le norme sono gli amministratori che non riescono ad applicarle”.

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