Treni, Marattin: Scaricare i ritardi su stipendi dirigenti Ferrovie

“A tot minuti di ritardo accumulati in un mese corrispondono tot euro in meno sullo stipendio del mese successivo”

Scaricare sui dirigenti delle Ferrovie i ritardi dei treni, decurtando il loro stipendio in proporzione ai minuti accumulati. L'idea è di Luigi Marattin, già consigliere economico di Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio e oggi deputato Pd. Il parlamentare dem lancia la proposta su Facebook, insieme a un appello: qualcuno che lo aiuti a scrivere il disegno di legge.

"Avendo la fortuna di non essere un demagogo populista- scrive Marattin- so che la costruzione di una norma del genere non è semplice dal punto di vista tecnico.
Per cui ho bisogno di aiuto". Poi, aggiunge, "una volta scritta la norma ne parlerò con il 'Governo del cambiamento'. Se vogliono possono pure prendersene la paternità, non mi interessa".

Marattin spiega di viaggiare "molto spesso in treno" e avere "ritardi di mezz'ora e oltre su tratte di due o tre ore è diventata la norma. E sulle tratte per pendolari, che ho frequentato per 15 anni e che ancora frequento, la situazione è persino peggiore". Questi ritardi, afferma il deputato Pd, "non sono gratis. La gente arriva tardi al lavoro, è impossibile programmare ogni appuntamento o spostamento con certezza, si creano disagi per tutti. E danno l'immagine di un Paese poco serio".

Per questo, annuncia Marattin, "voglio lavorare a una proposta di legge che scarichi questi ritardi sulla retribuzione dei dirigenti delle società affidatarie dei servizi di trasporto e di quelle proprietarie della rete. In modo che sia impossibile scaricare la colpa sempre su qualcun altro". Ovvero, spiega il dem, "a tot minuti di ritardo accumulati in un mese corrispondono tot euro in meno sullo stipendio del mese successivo. Il ricavato ogni anno deve essere investito nel miglioramento della rete e dei mezzi".

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