Un Frosinone molto sfortunato cade 0-1 contro l’Inter

La squadra di Stellone gioca molto bene contro i nerazzurri, ma esce sconfitta per 0-1 dopo aver colpito quattro legni

Pochi passi prima del traguardo, sette passi che possono valere una stagione. Non bisogna inciampare, non bisogna rallentare, bisogna stringere i denti e arrivare dritti al traguardo. Il primo passo, il primo di questi ostacoli, veste i colori nerazzurri. Stadio Matusa di Frosinone, i padroni di casa ospitano l’Inter di Mancini che ancora insegue la prima vittoria in trasferta del girone di ritorno. Per i Ciociari il copione è sempre lo stesso da un paio di giornate: vincere per uscire dalla zona retrocessione e sperare che Palermo e Carpi, ad un punto di vantaggio, non facciano lo stesso. Missione difficile contro i milanesi che, però, nel girone di ritorno non hanno tenuto un buon ruolino di marcia, ma che ancora possono sperare in un posto in Europa senza passare dai preliminari estivi.

La partita comincia con le due società molto vivaci nei primi minuti. Il primo sussulto arriva al sesto minuto quando Telles sfonda sulla sinistra e cerca un compagno con un cross teso e rasoterra, un difensore gialloblù tocca il pallone sporcando la traiettoria e non permettendo il tap-in ad Icardi. L’Inter prende campo e 6 minuti più tardi sfiora nuovamente la rete con Biabiany, imbeccato perfettamente da Jovetic, che penetra in area, ma si coordina male e calcia fuori. Gli ospiti spingono ed il Frosinone è costretto ad arretrare per frenare le offensive nerazzurre. Al 26’ risponde la squadra di Stellone con Paganini che di petto trova la sponda per Frara, il centrocampista carica il destro dal limite e la sfera esce di poco a lato dalla porta difesa da Handanovic. A cinque dall’intervallo altra palla gol per l’Inter con Biabiany che prova la conclusione in diagonale da fuori; il tiro si trasforma in un cross per Perisic che in scivolata da buona posizione mette il pallone a lato. Le due difese lavorano bene e al duplice fischio dell’arbitro Tagliavento si rientra negli spogliatoi sul punteggio di 0-0.

Nella ripresa l’Inter parte forte per cercare di sbloccare la partita e si affida ai cross altri per imbeccare la testa dei saltatori. Al 5’ arriva la prima occasione del primo tempo: punizione dalla sinistra, in area c’è Murillo che indirizza di testa la palla verso la porta, ma sfera alta sulla traversa. Al 10’ il Frosinone ha l’occasione per passare in vantaggio con Blanchard che svetta su un cross dalla destra, la palla sbatte su Ciofani e termina fuori dopo aver baciato l’esterno del palo. Al quarto d’ora ancora il palo nega la rete al Frosinone con Kragl che inventa un ottimo traversone, Paganini spizza il pallone anticipando Juan Jesus, palla sul palo e poi allontanata dalla difesa nerazzurra. I Ciociari crescono in campo, ma è ancora la sfortuna a dire di no. Punizione dai 27 metri, s’incarica della battuta Pavlovic, palla a spiovere che si stampa sulla traversa. Come si verifica molte volte nel calcio, gol sbagliato-gol subito. Accade anche oggi al Matusa con l’Inter che trova il vantaggio a quindici dal termine nel momento migliore del Frosinone. Jovetic scambia bene con Perisic, il croato mette il pallone in mezzo dove c’è Icardi che sceglie bene il tempo e batte di testa Leali. Il Frosinone perde la testa e prima rischia il colpo del KO con Jovetic lasciato libero di calciare da  buona posizione, ma il montenegrino mette il pallone alto, poi Blanchard già ammonito falcia Jovetic e finisce anzitempo sotto la doccia. Incredibilmente, a tre giri d’orologio dal triplice fischio, Ciofani colpiesce l’ennesimo palo con un diagonale da fuori che viene deviato sul legno da Murillo. Con il vantaggio e la superiorità numerica, l’Inter gestisce il punteggio e porta a casa tre punti con il minimo sforzo e soprattutto dopo aver rischiato tanto. I padroni di casa giocano bene, ma con la sfortuna e poca lucidità sotto porta rimediano l’ennesima sconfitta stagionale e rimangono penultimi nella speranza di non perdere troppo terreno rispetto alle avversarie.

*Foto di Claudio Pasquazi

Lascia un commento