Un’intesa a tre per migliorare i parchi

Le aree protette regionali Valle del Treja, di Veio e la Riserva del Lago di Vico siglano un accordo

Ieri pomeriggio è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra i parchi del Treja, di Veio e del Lago di Vico. L’incontro si è svolto a Calcata, presso il Parco del Treja, alla presenza del direttore dell’Agenzia Regionale per i Parchi (Arp) Vito Consoli e del presidente e commissari delle rispettive aree protette: Gianluca Medici, Giacomo Sandri e Daniela Boltrini.

Il direttore dell’Arp Consoli, rimarcando il ruolo di salvaguardia della biodiversità e della più generale tutela dell’ambiente e del paesaggio svolto dai parchi, ha voluto sottolineare che “queste finalità si possono raggiungere più facilmente con la partecipazione e condivisione di strumenti e obiettivi evidenziando che questo accordo anticipa operativamente le proposte, che da più parti sono state fatte, per migliorare il funzionamento dei parchi, lavorando per temi comuni su ambiti geografici vicini e simili”.

Medici, Sandri e Boltrini, ai vertici dei tre parchi, hanno dato una risposta alle ipotesi di nuova organizzazione per ambiti territoriali, tratteggiata dall’Arp, “individuando fini comuni, che potranno essere realizzati con iniziative didattiche, culturali e sociali, proiettati sulla tutela e la valorizzazione di tutto il territorio, non solo di quello delle singole aree protette”.

Il protocollo siglato rappresenta un potenziale cambiamento della concezione stessa della gestione territoriale affidata ai parchi: non più solo un’attenzione focalizzata su ambiti specifici, ma una visione più estensiva e generalizzata. L’idea è quella di mettere al centro il progresso sociale e il benessere delle comunità locali, abbandonando definitivamente l’ipotesi del vincolo come unica difesa degli spazi naturali. Anteporre quindi la valorizzazione diffusa dell’ambiente, la partecipazione sociale ai progetti di tutela, l’utilizzazione intelligente dei ricchi giacimenti culturali che contraddistinguono la nostra regione.

Una piccola rivoluzione che si potrà fare senza finanziamenti, incarichi o altri onerosi meccanismi amministrativi, ma soprattutto cambiando il nostro modo di pensare.

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