Un libro sul mondo romano, la sua storia e la sua religione

Una prefazione di Marco Guidi, storico ed ex editorialista de Il Messaggero, introduce un libro sulla religione di Roma antica che arricchisce il panorama culturale e editoriale che descrive l’Urbe e la sua storia millenaria

Gli déi ci guardano, un libro sul mondo romano, la sua religione e le interazioni con altre religioni del mondo antico è in uscita in questi giorni sui maggiori store; è, infatti, disponibile su MondadoriStore, su LaFeltrinelli, Su Hoepli, Amazon, IBS e altri siti di diffusione e vendita libraria. Il libro di Domenico Oliva e edito da Antiquitas si apre con una prefazione di Marco Guidi, storico del mondo romano ed ex editorialista e inviato de Il Messaggero.

”Quando si parla di religione romana, bisogna sapere di cosa si sta discutendo. In particolare bisogna aver chiaro quale fosse il concetto di religione presso i romani dagli inizi della loro storia almeno fino al III secolo della nostra era. Già, perché il concetto di religio a Roma aveva particolari sfaccettature. Era un tentativo di assicurarsi la benevolenza di forze che, per quanto ci si sforzasse di conoscerle,di dar loro un nome,di catalogarle rimanevano sempre oscure, imperscrutabili." Così l'esordio della prefazione di Guidi che fornisce una descrizione molto precisa del libro esaltando gli elementi della trattazione concernente il mondo romano e una delle sue principali componenti sociali e politiche, quella della religione.

Tuttavia Marco Guidi continua sostenendo che "la religione romana non era solo questo e si può dire che essa conservasse nei suoi penetrali più profondi e talvolta persino inconsci un timore arcano verso le forze ultraterrene che non si riuscivano a spiegare e a comprendere fino in fondo. Da qui in ogni atto pubblico e privato era necessaria una stretta osservanza dei riti, delle formule, dei gesti. Tutto questo e molto di più è il tema di questo libro. Un libro profondo, articolato, che usa benissimo le fonti antiche e i testi esegetici moderni per aprire un grande sguardo d’insieme non solo sulla religione dei romani, ma sulla loro visione del mondo, anzi dei mondi: quello di qua e quelli di là e, di conseguenza, sul loro modo di comportarsi pubblico e privato, di intendere la vita e la morte. La bellezza del racconto è quella di rendere accessibile a chi sia dotato anche solo di una media cultura una serie di analisi, concetti, usi articolati e complessi. Il che non è poco, vista la difficoltà (spesso favorita da una prosa illeggibile) di molti testi specialistici e la banalità (spesso davvero eccessiva) di molti di quelli divulgativi. Qui siamo su un altro piano".

L'autore, Domenico Oliva, ha precisato in merito al contenuto della pubblicazione: “Si tratta di un libro che affronta uno degli elementi vitali del mondo romano, quello della religione. Fin dalla preistoria l’uomo seppellì i defunti con l’intuizione che vi fosse una vita nell’aldilà; trasformò le grotte in luoghi di culto, costruì templi primitivi, i megaliti; raffigurò la prima divinità, la dea madre, con statuette femminili. Questo libro, partendo dalla preistoria, segue le tracce della religione di Roma, dei suoi contatti e delle influenze con le altre religioni del Mediterraneo. Nel libro, infatti, si parla di come Roma fu tollerante verso le religioni straniere assimilando i loro déi anche per mezzo di riti particolari e specifici. Per Roma e i romani la religio non era solo rito, era anche diritto, era ordine sociale ma soprattutto era segno della identità di Roma.”

Domenico Oliva è già autore di altre pubblicazioni tra le quali Percorso sulla via Latina, un libro che racconta dell'iter dell'antica via Latina che collegava Roma a Capua e che era preesistente alla stessa fondazione di Roma; un libro che narra delle vicende dei luoghi del Lazio e della Campania e delle città che la via Latina attraversava usando fonti antiche e risultanze archeologiche.

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