Università di Boston, nuova scoperta: il lavaggio del cervello avviene nel sonno

Il lavaggio del cervello accade mentre dormiamo, l’incredibile scoperta pubblicata sulla rivista scientifica statunitense “Science” dell’Università di Boston

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Sonno

Accade ogni notte mentre dormiamo e influisce positivamente sulla nostra salute, è il lavaggio del cervello; questo incredibile processo accade grazie all’attivazione di un fluido corporeo trasparente contenuto nel nostro sistema nervoso centrale: il liquido cerebrospinale. In pratica è stato scoperto che mentre dormiamo, il sangue contenuto nel cervello, lascia spazio al liquido cerebrospinale che autoregola e gestisce la presenza del sangue nel cervello; questo naturale processo consentirebbe l’eliminazione delle proteine tossiche che danneggiano la memoria. A rivelare la straordinaria notizia, pubblicata sulla rivista scientifica “Science”, è stato un gruppo di ricercatori della Boston University. “Sappiamo da tempo che ci sono queste onde elettriche di attività dei neuroni ma prima d’ora non avevamo capito che in realtà ci sono anche onde nel liquido cerebrospinale”, ad affermarlo è stata Laura Lewis, autrice insieme ad altri ricercatori della scoperta.

I vantaggi della scoperta

Grazie allo studio sarà possibile per la prima volta acquisire immagini del liquido cerebrospinale durante il sonno, i ricercatori credono che quest’analisi  potrebbe portare a ulteriori scoperte su disturbi neurologici e psicologici, spesso legati al sonno, come l’autismo e il morbo di Alzheimer. Inoltre l’abbinamento delle onde celebrali con il flusso di sangue e il liquido cerebrospinale potrebbe procurare spunti sui problemi legati all’invecchiamento. Come sostengono i ricercatori e autori dello studio, infatti, sembrerebbe che con l’avanzare dell’età il cervello riduce la produzione delle onde celebrali che agiranno in maniera più lenta; questa lentezza procurerebbe conseguenze sulle pulsazioni del liquido cerebrospinale e a causa dell’accumulo delle proteine tossiche, che non vengono più eliminate in maniera adeguata, avverrebbe un declino delle capacità cognitive.

Fonte: Adnkronos.com

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