Us Open: Pennetta e Vinci che impresa, sono già nella storia

Per la prima volta lo Us Open sarà vinto da un italiano, mai accaduta una finale tricolore in un Major. La Vinci nega a Serena Williams il Grande Slam

Molto spesso l'aggettivo storico viene utilizzato a sproposito dai vari organi di informazione per pompare mediaticamente eventi che di storico hanno poco o nulla. Nel caso della giornata tennistica di oggi, agli US Open 2015, di impresa storica si può assolutamente parlare. Le nostre due connazionali, Flavia Pennetta e Roberta Vinci, sconfiggendo con prestazioni di altissimo livello rispettivamente la numero 2 del ranking mondiale, la rumena Simona Halep, e la numero uno Serena Williams hanno centrato entrambe la finale dello Slam americano. Mai prima d'ora 2 tennisti/e italiani/e si erano affrontati/e in un derby tricolore nella finale di uno dei 4 tornei del Grand Slam. E storia nella storia mai nessuno italiano/a aveva vinto uno Slam in singolare che non sia il Roland Garros. Nicola Pietrangeli (4 finali raggiunte / 2 vittorie, ma non nell'Era Open), Adriano Panatta (una vittoria), Francesca Schiavone (2 finali / 1 vittoria) e Sara Errani (una finale) si sono resi protagonisti di eccellenti prestazioni esclusivamente nell'ultimo atto sulla terra rossa parigina. Ed è naturale che sia così, visto che nel nostro Paese si gioca sulla terra fin da bambini. Ma è altrettanto naturale che a raggiungere la finale di un Major su altra superficie sia stata Flavia Pennetta, la migliore interprete del tennis sul veloce che l'Italia abbia avuto.

Ricordiamo i suoi risultati al di fuori della terra battuta: vittorie a Bangkok, Los Angeles e, soprattutto, Indian Wells (il torneo WTA più importante del mondo dopo i 4 del Grand Slam e le Finals di fine anno). Quarti di finale raggiunti una volta agli Australian Open e ben 4 volte agli US Open, una semifinale raggiunta nel 2013 sempre a New York ed ora la finale. Era destino che la salentina raggiungesse nella Grande Mela il top della carriera. Anche la tarantina Roberta Vinci, comunque, sa ben destreggiarsi sul sintetico, dove ha raccolto importanti risultati sia in doppio con Sara Errani (vittorie in tutti gli slam) che in singolare (due quarti di finale proprio a New York nel 2012 e 2013).

Ed è storica, oltre che sportivamente drammatica, anche la sconfitta di Serena Williams, visibilmente stravolta dalla tensione e parzialmente menomata da un problema al piede destro fasciato. Il termine drammatica non è qui usato per enfatizzare quanto accaduto, ma realmente Serena ha perso oggi la grandissima e, probabilmente, unica occasione di arrivare in finale nell'ultimo slam dell'anno e tentare di realizzare il Grand Slam, ovvero la vittoria di tutti e 4 i majors nello stesso anno solare. Questa autentica impresa sportiva rimane ancora nelle mani della tedesca Steffi Graf, l'ultima a riuscirvi sia in campo femminile che maschile ben 27 anni fa, in quel suo mitico 1988 che la vide trionfare anche ai Giochi Olimpici di Seoul come ciliegina sulla torta. Per Serena non sarà semplice superare questa botta, ma ha tutti i mezzi sia psicologici che tecnici per riprovarci il prossimo anno, anche se le primavere iniziano ad essere davvero tante pure per lei.

Ma adesso c'è solo da godersi la finale tra Pennetta e Vinci (record nel record provengono entrambe dalla stessa regione la Puglia), vinca la migliore e grazie per aver issato la nostra bandiera dove mai prima si era vista sventolare, in attesa di cantare il nostro inno nazionale.

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