Valentano (VT), ancora 6mila persone al rave abusivo: smentito secondo decesso

Il mega raduno non accenna a interrompere la festa così come più volte è stato chiesto di fare dalle forze dell’ordine che cinturano la zona

Rave party a Valentano

Veduta aerea del Rave party a Valentano

Nel campo di grano a Valentano, nel viterbese, le casse acustiche continuano a diffondere la musica e i partecipanti al Rave party abusivo. Iniziato il 14 agosto, il gruppo non accenna a interrompere la festa così come più volte è stato chiesto di fare dalle forze dell’ordine che cinturano la zona sia sul fronte laziale e che toscano. Si tratta di un enorme raduno illegale, sprovvisto persino di bagni chimici, mentre nel resto l’Italia vigono le norme del distanziamento e del Green Pass.

Rave Valentano, smentita la notizia di un secondo decesso

Da Ieri nessuno ha tentato di avvicinarsi all’area così come avveniva i giorni scorsi ma, al contrario, sono molti quelli che, per lo più in camper, cominciano a lasciare l’area.

Le forze dell’ordine identificano ciascun partecipante, per “presentare loro il conto” successivamente. Intanto si stima che nell’area prospiciente al lago Mezzano siano ancora presenti circa 6.500 persone. Nelle acque di quel lago, il 16 agosto, è morto un ragazzo di 24 anni e, secondo fonti investigative, è l’unico morto legato al Rave. Seccamente smentita la notizia del secondo morto diffuso su alcuni post sui social. 

Il comunicato dei sindaci della zona di Grosseto

“Quello che sta accadendo”, si legge nel comunicato unitario firmato da tre sindaci del grossetano, “è una vera e propria incursione nei confronti dei nostri territori che inevitabilmente sta minando in queste ore le attività economiche e la sicurezza e la tranquillità dei cittadini, anche dal punto di vista sanitario“.

“Prendiamo atto con profonda amarezza che lo Stato non si è dimostrato capace di prevenire, per di più durante una pandemia da Covid-19 in corso dal 2020, tale clamorosa manifestazione di illegalità.

Noi sindaci riteniamo che a oggi non sia stato assicurato un adeguato e continuo controllo dei nostri territori”.

Lascia un commento