Valmontone, il chiosco demolito: “Trattati peggio dei Casamonica”

In questi giorni si è dato il via ai lavori di demolizione del chiosco in via Ariana

Mentre a Roma il Sindaco Virginia Raggi, con il sostegno del Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e del Vicepremier Matteo Salvini, ha dato il via alle demolizioni delle ville abusive del clan dei Casamonica, a Valmontone il Comune ha dato il via alla demolizione del chiosco “Punto d’incontro”, in via Ariana, vicino al casello autostradale, un chiosco di ristorazione di proprietà della famiglia Magnanti.   

Valmontone, la famiglia Magnanti, meglio conosciuta come Cibba

La storia lavorativa della famiglia Magnanti ha inizio tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, sul Grande Raccordo Anulare, all'uscita di via Appia, quando Franco, il capofamiglia, accompagnato dalla moglie Nadia e dai figli, piccolissimi, con il camioncino, la mattina, arrivava sulla piazzola di sosta per lavorare. La Magnanti era una famiglia di ambulanti ristoratori. Lì, sul GRA, Franco e la sua famiglia, ogni mattina, estate e inverno, con il sole e con la pioggia, esponevano con ordine e cura tutti i loro prodotti, sempre pronti ad accogliere gli affezionati clienti. Tra la clientela era facile scorgere visi conosciuti e amichevoli, anche concittadini che di transito a Roma, ne approfittavano per uno spuntino. Spesso si restava per il gusto di scambiare chiacchierate, sintomo positivo di un rapporto che andava oltre quello distaccato e asettico tra commerciante e cliente.

(In foto Franco Magnanti, Cibba, al lavoro)

I "Cibba" dal Grande Raccordo Anulare torna a Valmontone

La storia familiare e l’attività lavorativa dei Magnanti nel 2005 è destinata a cambiare. La realizzazione della galleria sul GRA, proprio nel punto in cui Franco e i suoi preparavano il pranzo ai passanti, non ha consentito più alla famiglia di usare quella piazzola di sosta per lavorare. Ritornati a Valmontone, hanno iniziato a lavorare come ambulanti nel mercato cittadino. Tutto questo fino al giorno in cui il Sindaco Angelo Miele diede loro la possibilità di aprire un’area ristorativa in via Ariana: il chiosco “Punto d’incontro”. L’Amministrazione Miele aveva trovato un accordo, o meglio, aveva stipulato un contratto di comodato a uso gratuito, tra il Comune di Valmontone e la società Autostrade per l’Italia, proprietaria dell’area. Una convenzione quindicinale nata per riqualificare la zona: fare di quella superficie un’area attrezzata per gli automobilisti, con parcheggi, edicola e punto di somministrazione cibi e bevande. Un’area riqualificata che fruttava al Comune circa 15mila euro all’anno.

(In foto l'inizio della demolizione del chiosco "Punto d'Incontro)

Il sorgere delle problematiche per la famiglia Magnanti

Il “Punto d’incontro” funziona, e sono molti che arrivano, anche facendo strada in più, per assaporare i prodotti dei Cibba. Nel 2012, però, sono sorti i primi problemi della famiglia: Franco, il capofamiglia, rimane affetto da una grave malattia. Senza la guida i suoi familiari non riescono più a seguire l’attività e sono costretti a darla in gestione. Ma, per la famiglia Magnanti, le complicazioni non sono finite. Nel 2013, con l’elezione della nuova Amministrazione, hanno inizio nuove seccature. Il nuovo Governo cittadino negli anni ha prodotto diversi atti per la regolamentazione dei chioschi e per la somministrazione di cibi e bevande e, l’unico a non essere conforme al nuovo regolamento sembrerebbe essere il solo “Punto d’incontro”. Infatti, il nuovo disciplinare vede la delocalizzazione del chiosco in un’altra area. Ma di tutto ciò, ci racconta uno dei menbri della famiglia Magnanti: "Non siamo mai stati informati. Siamo venuti a conoscenza della delocalizzazione del chiosco soltanto il mese scorso, quando ci sono stati notificati gli atto di demolizione e la revoca della licenza. Non ci è stato dato tempo nemmeno il tempo per difenderci dall'ordinanza di demolizione che subito l'Amministrazione ha provveduto all'abbattimento… Siamo stati trattati peggio dei Casamonica, come fossimo dei delinquenti. Noi che chiedevamo solo di poter lavorare”. Perché nessuno li ha informati? Quali sono le irregolarità commesse della famiglia Cibba?

(In foto i lavori di demolizione)

“Forse il motivo è che non siamo allineati al pensiero di questa Amministrazione, o, forse ha dato fastidio la nostra lunga amicizia con Angelo Miele”, ci rispondono dalla famiglia.

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