Categorie: Politica

Valmontone, Maria Grazia Angelucci sul tema dei libri

“La gestione di una biblioteca di pubblica lettura, come la selezione dei libri da scartare e delle modalità per farlo, segue criteri e linee guida ben precisi, stabiliti da organismi internazionali qualificati come Unesco e Ifla. Ed è secondo quanto stabilito da questi organismi che il Comune di Valmontone ha deliberato in che termini provvedere alla cosiddetta declassificazione del patrimonio librario obsoleto e in cattivo stato di conservazione. Una pratica che, con periodicità di almeno due anni, viene eseguita in ogni biblioteca, senza per questo dar vita a reazioni scomposte e immotivate”.

L'assessore alla cultura del Comune di Valmontone, Maria Grazia Angelucci, replica così alle polemiche sollevate – con diffusione di note stampa – da una consigliera comunale che, nonostante l'accurata e puntuale risposta alla mozione presentata in Consiglio, persevera nel sostenere tesi che non hanno riscontri nella gestione reale e concreta che si fa ovunque del patrimonio librario.

“Dal febbraio 2016 – precisa la Angelucci – questa Amministrazione sta lavorando seriamente al recupero del decoro che una biblioteca deve avere in un paese civile e moderno. Per farlo ci siamo affidati ad un tecnico, che conosce bene ciò che stabiliscono Unesco ed Ifla, ovvero la necessità, nelle biblioteche di pubblica lettura (da non confondere con le biblioteche di conservazione) di mettere a disposizione del pubblico libri costantemente aggiornati, dove lo scarto è attività normale, anzi dovuto, per fornire un buon servizio perché il contenuto deve essere in buone condizioni e contenere informazioni attuali, di alta qualità e la rispondenza ai bisogni e alle condizioni locali sono fondamentali perché se in biblioteca ci sono libri vecchi, logori, obsoleti, i titoli più recenti si perdono tra quelli di scarso interesse; se si utilizzano opere di consultazione non aggiornate si rischia di dare all’utente informazioni inesatte. Questo, che piaccia o meno, dicono i protocolli utilizzati ovunque e questo è quello che stiamo facendo, per dare ai cittadini di Valmontone un servizio di biblioteca che sia davvero al passo con i tempi”.

Per far questo, come è ben descritto nella risposta alla mozione, il Comune ha incaricato una professionista Valmontonese per 3.120 euro come consulente tecnica per il trasferimento all’interno di Palazzo Doria della Biblioteca e dell’Archivio Storico, nonché per dare indicazioni per una revisione generale e logistica degli spazi all’interno dell’edificio.

“Stupisce – sottolinea l'assessore Angelucci – che chi oggi si scandalizza per una prassi normale, che consentirà presto di aprire al pubblico la biblioteca, nel gennaio 2014 diede, per le stesse motivazioni, un incarico da oltre 6mila e 300 euro ad un architetto per un progetto preliminare, che prevedeva 360 mila euro di lavori ed acquisti, da cui la Città non ha tratto alcun beneficio. Purtroppo quel progetto non fu ritenuto idoneo dal bando regionale e quella che era una priorità per tutte le componenti politiche del Consiglio Comunale si tramutò in una costosa perdita di tempo”. “Con grande umiltà – conclude la Angelucci – abbiamo lavorato creando gli atti preliminari per spostare finalmente in una sede decorosa la biblioteca sita attualmente in via del Broglio. Abbiamo già acquisito il parere favorevole dei Vigili del Fuoco e siamo in attesa del parere della Soprintendenza e, soprattutto, abbiamo reperito i fondi necessari senza gravare sulle casse comunali, quindi sui cittadini valmontonesi. Questi sono i risultati che Valmontone si aspetta, queste sono le risposte alla politica dei proclami e di facciata”.

Sull'ipotesi di donare quei libri l'assessore è categorica: “ Non posso permettere che vengano donati alle associazioni libri in pessime condizioni di igiene e di scarto, della cui esistenza ci siamo resi conto solo in fase di sistemazione e catalogazione, la quale, sebbene prevista e consigliata con cadenza almeno biennale, non è mai stata effettuata. Ed è solo una delle mancanze visto che, pur se previsto in convenzione, Valmontone non ha mai usufruito del Sistema Bibliotecario. Peccato che chi oggi si lascia andare a facili proclami dimentichi che ha avuto due anni e mezzo di tempo per adempiere al proprio ruolo istituzionale. Le mozioni vanno valutate certamente per la sostanza ma anche lette in funzione di chi le propone. Questo Assessorato, insieme alla Giunta e al Sindaco, ha sostenuto tutte le iniziative messe in atto dai valmontonesi a favore delle città terremotate. Mettiamo fine alla retorica, restituiamo dignità alla politica con comportamenti adeguati e, se possibile, aspettiamo di protocollare le mozioni prima di inviarle ai giornali e postarle su Facebook”.

Redazione

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