Viaggio nell’ideologia gender: segreti e obiettivi

Si parla tanto di teoria gender ma sappiamo di cosa si tratta? Ne conosciamo l’origine, i fondatori, gli obiettivi e la sua diffusione a livello mondiale? In questo primo articolo ne inizieremo a analizzare la sua genesi.

Sin dal dopoguerra hanno trovato diffusione teorie e movimenti, ad esse direttamente o indirettamente collegati, che hanno immediatamente posto l’attenzione sulla situazione della donna e sulla sua condizione subalterna rispetto ad una società maschilista in cui diritti e attribuzioni erano indubbiamente limitati o, addirittura, negati. Parliamo della nascita, diffusione e affermazione di un movimento femminista le cui lotte avevano come obiettivo ultimo quello della parità politica, sociale ed economica delle donne contro ogni forma di discriminazione legata al sesso di appartenenza.

Eppure gli scavi archeologici hanno determinato l’esistenza di una civiltà riferibile ad un arco di tempo, che va all’incirca dal 35.000 al 5.000 a.C., in cui la donna verosimilmente ricopriva un prestigio tale da far ipotizzare una “società” matriarcale tanto da far parlare di una sorta di civiltà matriarcale dell'antica Europa che giunse al suo massimo splendore nel corso del V millennio a.C. fino a giungere ad un periodo ricompreso tra il XIV e il XII secolo a.C. durante il quale la società matriarcale si trasforma in patriarcale venendo soppiantata da popoli, molto probabilmente, indoeuropei. Nonostante la questione sia molto dibattuta negli ambienti scientifici, all’interno dei quali tale assunto venga negato da una ampia frangia, l'incontro di una civiltà di tipica tradizione patriarcale e pastorale con una matriarcale e agricola è quasi certo si sia verificato su larga scala in epoche diverse e fornendo la base per la formazione e lo sviluppo delle grandi civiltà dell'Egitto, dell'Anatolia, della Mesopotamia.

Molti si chiederanno quale attinenza abbia quanto detto con l’affermazione delle teorie di genere, oggetto di questo nostro speciale; il chiaro legame risulterà più avanti quando si affronteranno alcuni degli aspetti che riguardano il tema.

Partiamo, comunque, dall’inizio: cos’è l’ideologia gender? Parliamo dell’ideologia della quale tanto si è dibattuto e che oggi ha, solo apparentemente in quanto si è “mimetizzata”, perso il suo input mediatico rivolto alla sua affermazione tanto da apparire a molti come qualcosa di lontano dalla realtà di tutti i giorni, qualcosa di estremamente inconsistente e intangibile. È indubbio che per molti secoli le società e i loro sistemi giuridici hanno basato la propria esistenza su un modello esclusivamente patriarcale che, solo a partire dall’era moderna, ha iniziato ad essere messo in discussione entrando in crisi sotto molteplici profili grazie anche a quel movimento femminista del quale si è accennato.

Da quel movimento, tuttavia, negli Stati Uniti si staccò una frangia di femministe radicali, capeggiata da Shulamith Firestone, (nella foto) che diede vita ad un movimento femminista radicale basato su una ideologia di impronta marxista. Autrice del libro "La dialettica dei sessi" la Firestone unisce alcune delle teorie di Marx con quelle di Freud e Engels strutturando quel pensiero femminista che iniziò a diffondere a partire dagli anni ‘70.

Questo movimento riteneva che la famiglia fosse la base della società patriarcale, sessista, omofobica, gerarchica e che dovesse essere annullata dalle sue radici; secondo l’ideologia propugnata, infatti, la famiglia era da additare come il primo nucleo della lotta di classe tra il maschio oppressore e la femmina oppressa perché soggetta a ruoli subalterni e schiava della riproduzione. Se la riproduzione della specie fosse stata rimpiazzata dalla riproduzione artificiale la predominanza della famiglia biologica, considerata pura tirannia, sarebbe stata spezzata permettendo anche liberi rapporti sessuali tra madre e figlio, tra padre e figlia, annullando così il tabù dell’incesto visto esclusivamente come elemento posto a difesa della famiglia.

 

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