Le circostanze sono differenti, la dinamica è simile se non la stessa. A Subiaco e Monterotondo, due uomini sono stati arrestati per aver violato il divieto di avvicinamento che li riguardava nei confronti delle rispettive ex. Gli episodi, avvenuti il 23 e il 26 dicembre però, hanno del particolare. Questo perché con l’applicazione della nuova legge (l.n.134/2021), per un difetto di coordinamento già segnalato alla magistratura, ma ancora esistente, dopo l’arresto, i due avrebbero dovuto essere già liberati, con le vittime che però avrebbero rischiato ancora di più.
La Procura della Repubblica, però, ha richiesto l’aggravamento immediato delle rispettive misure in atto per i due uomini (atti persecutori e maltrattamenti) per consentire una maggiore sicurezza alle due ex. Ad Arsoli (Subiaco) dunque, l’uomo di 49 anni, dopo essersi introdotto nella casa familiare, è stato arrestato per violazione in flagrante del divieto di avvicinamento emesso il 18 ottobre 2021 dal Gip del Tribunale di Tivoli, e sottoposto il 24 dicembre al rito direttissimo.
A Monterotondo invece, il 26 dicembre i Carabinieri hanno arrestato un giovane italiano per la stessa inosservanza, emessa in questo caso il 13 ottobre dal Tribunale di Tivoli. Dopo molte telefonate da lui ricevute, in cui minacciava di tornare da lei e di usare violenza, la donna ha chiesto l’intervento dei militari che hanno tempestivamente raggiunto la casa, notato e arrestato l’uomo.
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