Virginia Raggi si reca nelle zone colpite dal terremoto del 2016

La raccolta fondi #romaadottaamatrice prevede la realizzazione di quattro progetti per i Comuni maggiormente colpiti

Con le visite al centro commerciale e alla zona rossa di Accumoli si è conclusa la giornata del sindaco di Roma, Virginia Raggi, nelle zone colpite dal terremoto del 2016.

La prima cittadina in questa seconda parte del sopralluogo ha incontrato gli sfollati del piccolo comune distrutto dal sisma manifestando ancora una volta la volontà di Roma Capitale "di fornire un supporto alla popolazione e alla ricostruzione", con iniziative come quella presentata ad Amatrice, per cui sono stati raccolti 313 mila euro.

La raccolta fondi #romaadottaamatrice prevede infatti la realizzazione di quattro progetti per gli altrettanti comuni maggiormente colpiti dal sisma: oltre ai due citati, anche Norcia e Arquata del Tronto. La Raggi, sia all'interno della zona rossa che negli altri luoghi di Accumoli, è stata accompagnata da Stefano Petrucci, al quale ha assicurato appunto il sostegno e l'impegno del Comune di Roma.

Il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, a margine della visita Virginia Raggi ad Amatrice e Accumoli ha detto: "Con il sindaco Raggi abbiamo avuto l'opportunità di portare sul tavolo alcune esigenze che dovranno essere recepite dalla normativa affinché si possano servire gli iter burocratici attraverso le cose che avevamo chiesto con gli emendamenti alla conversione del decreto legge sul terremoto che purtroppo non sono stati recepiti totalmente. Speriamo che a settembre si possa aprire un tavolo dove i sindaci possono essere protagonisti. Abbiamo chiesto alla Sindaca di aiutarci nell'interlocuzione con il nuovo governo".

Petrucci ha poi spiegato ai cronisti che cosa i sindaci del comuni colpiti dal sisma avrebbero voluto dal Governo: "Noi con gli uffici speciali per la ricostruzione di tutte le regioni interessate avevamo chiesto lo snellimento per le sanatoria perché non ci scontriamo con una realtà di fatto in cui ogni fabbricato di per sé ha dei piccoli abusi che purtroppo devono essere sanati. Perché non è che possiamo rallentare la ricostruzione per questo. Parliamo di piccole difformita'".

"Ci aspettavamo un po' di più da questo decreto- ha concluso- perché avevamo lavorato tanto per snellire questi iter, ma purtroppo nella legge di conversione del decreto i nostri emendamenti non sono stati recepiti".

"Sindaca qui ci vorrebbe un baretto o un chioschetto". La signora Mirella Organitini è scesa per chiederglielo di persona a Virginia Raggi direttamente dalla sua casetta di Accumoli. Ormai avvezza alle relazioni istituzionali dopo il caffè offerto al premier Giuseppe Conte qualche mese fa, oggi è il turno della prima cittadina della Capitale avvicinata dalla signora durante la visita alla cittadina distrutta dal terremoto nel 2016. Una semplice richiesta quella della signora Mirella dovuta alla totale assenza di servizi nell'area in cui sono state costruire le casette.

"Prima avevo il busto e non potevo muovermi- ha detto con un forte accento del territorio- oggi sto bene e posso uscire di casa". Dopo lo scambio di battute però  la sindaca non è voluta essere da meno del primo ministro – accompagnata dal presidente dell'Aula Giulio Cesare, Marcello De Vito, e dal sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci – e ha fatto visita alla casa della signora che oggi può vantare due presenze istituzionali illustri tra le sue mura. Il prossimo? "Zingaretti, avrei proprio voglia di dirgli un paio di cose…".

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