Viterbo, ragazzi isolati a Malta verso il rimpatrio. Termina l’incubo dopo 14 giorni

I giovani saranno accolti dai volontari del comitato provinciale della Croce rossa italiana, che li attenderà con un cordone sanitario

Aeroporto di Malta

Aeroporto di Malta

Termina l’incubo, durato ben due settimane, per i quattro studenti viterbesi rimasti bloccati sull’arcipelago di Malta. L’intenzione iniziale era quella di partire per una vacanza studio, insieme ad altri 157 giovani connazionali. Ma ciò che avrebbe dovuto essere un piacevole viaggio si è trasformato in una disgrazia: un focolaio di Coronavirus e la conseguente quarantena obbligatoria nell’isola. E solo oggi, finalmente, i giovani potranno tornare in italia.

Il racconto della madre di Alessandro

“Ai ragazzi – fa sapere Giulia Rapino, madre del 17enne Alessandro, uno dei giovani rimasti bloccati sull’isola – è stato detto che rientreranno oggi in Italia. Il volo partirà alle 18:00 da Malta poi, una volta a Roma, potrebbero essere trasportati in un Covid hotel nella capitale”. Questa è l’opzione principale. Gli ultimi dettagli del rimpatrio sono stati definiti nella tarda serata di ieri.

Il rientro a casa

Qualora gli studenti dovessero invece far ritorno nella Tuscia, oltre ad essere presi in carico dalla Asl di Viterbo e dai loro medici di famiglia, troveranno a Fiumicino i volontari del comitato provinciale della Croce rossa italiana con un cordone sanitario. “Siamo pronti – afferma il presidente Marco Sbocchia – per questo trasferimento protetto, in massima sicurezza. Ma siamo in attesa degli ultimi sviluppi. L’obiettivo del biocontenimento è trasportare i ragazzi dall’aeroporto al loro domicilio senza farli entrare in contatto con i genitori, che poi potrebbero sviluppare il virus a loro volta”.

Il supporto a Malta: quasi assente

O a casa o in un Covid hotel, per Giulia Rapino l’importate è che il figlio e i compagni siano in Italia. “Non vedo l’ora, anche se non è finita qui. Alessandro non sta ancora bene, ha il vomito da ormai nove giorni. Mercoledì – riporta la madre – dopo il ricovero in ospedale e la flebo, è stato meglio. Ieri, invece, si è sentito di nuovo poco bene. Ma averlo a casa o in un albergo con personale sanitario è tutta un’altra cosa. A Malta sono stati supportati, a titolo volontario, solo da una ragazza dell’agenzia che ha organizzato la vacanza”.

Tampone obbligatorio dopo il rientro

Il charter, gratuito perché a spese del governo maltese, dovrebbe decollare dalla Valletta e atterrare a Fiumicino. Una volta a Roma, gli studenti saranno sottoposti al tampone per verificare se alcuni di loro si siano già negativizzati.

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