Viterbo, scuola e doppi turni: l’Anp a sostegno delle proteste studentesche

A Viterbo gli studenti e L’Anp protestano per gli orari scaglionati

manifestanti che gridano

Manifestazione studentesca

Orari scaglionati: una soluzione insostenibile

Orari scaglionati e mezzi sovraffollati: una soluzione che sembra ormai insostenibile quella del doppio turno, pensato per regolare l’entrata degli studenti nelle scuole.

Definito un vero e proprio “problema sociale per i ragazzi e per le loro famiglie” dallo stesso Antonello Giannelli, il presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale dei presidi, che sottolinea le criticità nelle misure prese per la riaperture delle scuole.

Dopo la manifestazione promossa degli studenti il 23 ottobre, a cui hanno preso parte centinaia di giovani del capoluogo viterbese, per protestare contro i disagi riscontrati dalle condizioni del rientro in aula, domenica 24 ottobre, anche i dirigenti scolastici, aderiscono alle proteste e propongono l’abbandono della doppia fascia oraria.

Vogliamo tornare a casa in un orario decente” hanno affermato i rappresentanti degli istituti superiori: “così da avere una o due ore di pausa prima di dover tornare sui libri, mangiare seduti a tavola con un piatto di pasta, piuttosto che in una stanza con altre venti persone e un panino. [..] non è possibile che alcuni di noi tornino a casa alle 18:30 senza avere la possibilità di coltivare una passione o di svolgere i compiti in tranquillità”.

Ragazzi che partono al buio del mattino per tornare a casa alla sera, a questo si aggiunge il problema dei mezzi di trasporto: “pullman che partono da Riello verso il nostro paese e a Porta Romana sono già pieni” afferma uno dei manifestanti.

Del resto, proprio la Regione aveva ammesso, nel corso di una delle ultime riunioni in Prefettura, che quella del Viterbese è la situazione peggiore del Lazio, considerando che la maggioranza dei trasporti avviene tramite i bus Cotral e non potendo quindi contare sulla rete ferroviaria.

Un problema dunque logistico, ma anche sociale che impatta non solo sugli studenti, ma sulle famiglie e il corpo docenti, come afferma Antonello Giannelli: “Basterebbe dedicare alcune linee agli studenti, almeno nell’orario d’ingresso, che è quello in cui si crea più affollamento sui mezzi, visto che in uscita gli orari sono già scaglionati. Se ne sta parlando? No, se non in modo marginale, visto che il sistema dei trasporti non ritiene di poter modificare il suo assetto”.

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