Cronaca

Vivere fuori Roma: se scegli di vivere a Velletri non puoi fare il pendolare con la Capitale

Quando si sceglie di vivere a Velletri non è per fare i pendolari con Roma ma per le opportunità che offre la bella città dei Castelli. Ricca di storia, paesaggi, gastronomia e vini. Nel futuro l’hinterland romano assumerà sempre più rilevanza, anche come area in sé, non sempre solo riferita alla Capitale.

Roma sarà sempre più per i turisti e meno per i residenti

Negli scenari di sviluppo del prossimo decennio, secondo gli esperti, Roma sarà sempre più orientata verso il turismo. Ci sarà meno ceto medio e la ricchezza concentrata in poche mani, ancor più di adesso. Ma soprattutto la Capitale tenderà ad esportare la sua periferia in area regionale. Grazie a un ottimo livello di trasporti su gomma e su ferrovia, incrementati dal Giubileo 2025, Roma potrà contare sul rafforzamento del tessuto professionale dei paesi della cosiddetta prima corona, ovvero il circuito dei borghi più prossimi, che subiranno una crescita esponenziale, non per sé stessi, ma nella interazione tra loro e con la Capitale.

Roma sarà una città articolata, sempre più collegata con tanti centri interdisciplinari intorno a sé, nel suo hinterland

La ricerca “Roma 2030” realizzata dallo Studio de Masi per conto della Camera di Commercio di Roma nel 2018 sostiene anche che: “Sarà un sistema caratterizzato da un forte legame tra ricerca, formazione e impresa. Vi sarà una formidabile concentrazione interdisciplinare di strutture di ricerca e un immenso giacimento di intelligenza che proietterà Roma come capitale di una nuova economia fondata sulla conoscenza e sul continuo progresso del sapere.”

Il pendolarismo che oggi collega i borghi dei Castelli e delle aree dell’hinterland, non sarà più solo verso Roma, ma anche al contrario e verso altre realtà locali. Questo dato è già visibile oggi: “Complessivamente sono 20.652 i pendolari dell’hinterland romano che si dirigono verso altre province, principalmente alla ricerca di lavoro (66%). Di questi 18.457, pari all’89,4%, si  muovono  verso  le  altre quattro  province  del  Lazio, con Latina nettamente al primo posto come destinazione preferita (54,4%), seguita da Frosinone (18,5%), Viterbo  (11,4%, soprattutto per motivi di studio) e Rieti (7,8%). “

Il pendolarismo già adesso non è più solo verso Roma

In altre parole la mobilità diventerà più circolare e non univoca. Le arterie consolari, le autostrade e le linee ferroviarie avranno un flusso nei due sensi più sviluppato. I centri intorno Roma avranno sempre più importanza. Attualmente questo flusso, che non era mai stato molto considerato, vede molti romani spostarsi ogni giorno verso Fiumicino (15.333), soprattutto grazie alla struttura aeroportuale, seguito da Pomezia (6.862), in in cui si trova uno dei più grandi poli industriali d’Italia. Al terzo posto di questa speciale classifica della mobilità si piazza Frascati con 3.882 pendolari in entrata, precedendo Guidonia Montecelio (2.799), Ciampino (2.604 ingressi a fronte di 9.688 persone che si dirigono verso Roma) e Monterotondo (1.216).

Frascati dunque si conferma il comune dei Castelli con il legame più stretto con la capitale, considerato soprattutto che oltre il 70% dei pendolari residenti nella cittadina castellana ogni giorno sono diretti verso la città eterna. 

Velletri sempre più centro di confluenza e di scambi commerciali tra Roma e il resto della Regione

Nel saldo tra gli spostamenti effettuati nello stesso comune di residenza e quelli realizzati verso gli altri comuni, ai primi posti nel Lazio (alle spalle di Civitavecchia e Subiaco) si posiziona Velletri, mentre per quanto riguarda la capacità di attrazione pendolare, in proporzione al numero di residenti, fanno registrare valori molto elevati i comuni di Nemi e di Ariccia. Coloro che sono diretti fuori del Lazio, verso altre realtà di studio e lavoro, vanno verso Firenze (20,1%), Milano (14,8%) e Torino (7,2%) mentre il 50% va verso Napoli.

Velletri quindi, oltre a essere uno dei comuni più popolosi del Lazio e con una delle estensioni territoriali più grandi, è in procinto di diventare un centro di vivaci scambi commerciali tra Roma e Castelli e altre province laziali. Già oggi Velletri è uno dei centri più vivi della provincia, economicamente e culturalmente. Conta più di 52mila abitanti su una superficie di 113 kmq. Nel Lazio sono poche le città con più abitanti di Velletri. A parte Roma ci sono Latina, Guidonia, Fiumicino, Aprilia, Viterbo, Pomezia e Tivoli.

Una ricerca del 2018 mostra come siano cresciute più della Capitale le città vicino Roma

Nel 2018 il 34% della popolazione del Lazio viveva nell’hinterland e a Roma il 66%.  Il totale degli abitanti della Città metropolitana era di 4.400mila di cui 2.900mila a Roma e 1,5 milioni nei paesi limitrofi. Se c’era una crescita di popolazione era solo nei paesi intorno Roma (+2.700 abitanti rispetto al 2017), non nella Capitale, dove il numero già allora decresceva. Nel Rapporto Statistico sull’area metropolitana di Roma del dicembre 2018, si sosteneva che va riconosciuta una capacità attrattiva dell’hinterland più che della città. Tra il 1981 e il 2017 la popolazione dell’hinterland romano crebbe addirittura del 78%, una popolazione fatta di giovani e di nuclei familiari nuovi.

Ossia il posto di lavoro magari era a Roma ma la residenza si sceglieva in un comune abbastanza grande, della fascia circondariale. Soprattutto dalla ricerca si è scoperto che la popolazione era cresciuta nei comuni più vicini alla capitale, quelli di prima corona e quelli costieri. È chiaro perché.

Riano per esempio crebbe del 33,4% Fiano del 46% Capena del 37,7%, Ardea del 26%.

I comuni che hanno visto diminuire la popolazione, oltre a Roma, sono quelli più lontani dall’Urbe come Tolfa, Anticoli, Arcinazzo e altri. Anche questi dati dimostrano la tendenza di crescita delle città più attrattive fuori dal GRA che della stessa Capitale o di altre città laziali.

Se vediamo anche l’incidenza della popolazione più anziana, quella oltre i 65 anni, si nota che è più presente nei comuni lontani da Roma e a Roma stessa, che nei comuni intermedi, dove la popolazione è più giovane. Da questo punto di vista Velletri non è cresciuta tanto in funzione del rapporto con Roma. La sua crescita à stata continua e lenta.

Dai 48mila abitanti del 2001 ai 52400 nel 2021. Con un picco nel 2011 di 53.728 abitanti per poi tornare a 52mila. Come si vede Velletri ha una sua tendenza, diversa dagli altri centri più vicini a Roma. Tutto questo fa capire che se si sceglie di venire a vivere a Velletri lo si fa per la città stessa o per le opportunità che si possono trovare qui e nei dintorni più vicini.

Le origini di Velletri e il suo fascino come città

Le sue origini sono molto antiche, era infatti territorio dei Volsci e già in epoca romana ebbe una grande importanza, tanto da poter trattare alla pari con Roma. Non è chiaro se il suo nome abbia origini etrusche o italiche (Volsci). Il suffisso Vel- tuttavia si ritrova in tanti toponimi di origine etrusca: Volterra, Volturno, Vulci.

Al contrario degli altri Comuni/Castelli, durante il Medioevo Velletri mantenne la propria indipendenza cittadina, essendo uno dei pochi comuni liberi dell’Italia centrale. Questo tratto ha sempre diversificato Velletri. Ancora adesso nel visitarla appare come una città con tutte le sue componenti, di storia, di cultura, di identità. Ha i suoi servizi, le sue caratteristiche che la rendono unica. La si vive proprio a sé stante e non in funzione di Roma o di altre città o aree. La distanza con la Capitale è tra le più lunghe, di quelle dei Castelli: 40 km. Se uno deve sceglierla come base per poi lavorare a Roma, non è mai stato tanto conveniente, men che meno adesso.

Il territorio di Velletri si estende su due zone. Da un lato sui Colli Albani, che hanno 150mila anni, mentre la parte a sud si estende ai margini dell’Agro Pontino, la cui bonifica iniziò con Papa Pio VI.  Dal punto di vista della posizione è una città molto gradevole per farne la propria residenza. È abbastanza in collina (332 m), per godere di bei panorami da ogni lato, con i Castelli vicini e immersa nel verde. Fin dall’epoca romana è stata luogo di villeggiatura, dotata di tutti i comfort. La sua vocazione è sempre stata agricola e in particolare vinicola, con una grande varietà di vitigni. Queste caratteristiche l’hanno resa interessante in tutte le epoche che ha attraversato e per questo oggi la vediamo ricca di chiese, palazzi e musei.

Una città ricca di storia, palazzi, chiese, tesori del passato

Nel Museo Archeologico orgogliosamente fa bella mostra il Sarcofago delle Fatiche di Ercole, del II secolo d.C. Tra le bellezze storico artistiche di Velletri la Chiesa di Santa Lucia, una delle più antiche della città (1032), è parzialmente riedificata durante la metà dell’Ottocento. Di grande interesse anche Porta Napoletana, terminata nel 1519 e denominata inizialmente Porta del Vescovo, a causa della vicinanza alla Curia, e in seguito Napoletana, perché immette sulla strada per Napoli passando per Terracina, confine meridionale dello Stato Pontificio.

Si presenta con corpo centrale originario e torrioni merlati. Importante anche il Palazzo Comunale, per il quale Vignola adatta lo schema costruttivo utilizzato a Caprarola per i Farnese, che viene continuato dopo la sua morte (1573) da Giacomo della Porta e completato solo nel 1720.

Infine c’è il Museo di Geopaleontologia, con sede nel Palazzo Comunale e il Museo Diocesano, con sede nel chiostro della Cattedrale di San Clemente. Più recente la costruzione del Palazzo Vecchio o dei Conservatori che venne iniziato nel 1822 e nel 1870 divenne sede degli Uffici giudiziari e del palazzo di Giustizia.

La sua economia è prevalentemente agricola ed enologica

Nella storia Velletri si è sempre distinta come “città libera” che l’hanno costretta a impegnarsi in numerose battaglie, rivolte, conflitti. Tutto lascia prevedere che saprà conquistarsi il suo posto anche nel futuro, perché ha una propria autonomia culturale e storica che glielo permetterà. Alla fine della II Guerra Mondiale la città si trovò al centro dei combattimenti tra alleati e tedeschi e venne quasi del tutto rasa al suolo, con molte vittime civili. Ci sono dei documentari in bianco e nero, girati dagli Americani, visibili su Youtube, davvero agghiaccianti delle condizioni in cui versava Velletri nel 1944.

Tuttavia da allora ha avuto una rinascita rapida, con un grande sviluppo economico. Le attività prevalenti sono quelle agricole, specialmente nel settore enologico e nella piccola media industria a carattere prevalentemente familiare. Un importante mercato ortofrutticolo copre le esigenze di una vasta area oltre la città. Queste imprese sono concentrate sulla via Appia e vie adiacenti. Anche i servizi sono un settore in crescita. In città c’è un importante ospedale che serve tutta l’area dei Castelli. Molti istituti di credito nazionali operano qui da tempo.

Grazie alla sua posizione Velletri è stata sempre un crocevia dei collegamenti da Roma verso il sud Italia. La via Appia attraversa il suo territorio ed è da sempre una delle consolari più importanti nei collegamenti verso Napoli e la Puglia. Dal 1866 è in funzione il collegamento ferroviario con Roma Termini, come Ferrovia regionale (FR4). La città è anche un’importante capolinea delle linee regionali degli autobus.

Abitare a Roma oggi è impossibile, ma fino agli anni ’80 era bello vivere qui

Carlo Raspollini

Autore e regista televisivo, responsabile marketing, consulente gastronomo e dello spettacolo, viaggiatore.

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