“Vogliamo le dimissioni di questo governo”

Parla il coordinatore provinciale del movimento 9 dicembre, Roberto Mazzilli

"Il presidio davanti al casello autostradale di Orte continuerà fino a quando questo governo e questo parlamento non si dimetteranno". A parlare è Roberto Mazzilli, coordinatore provinciale di quel movimento che non ha interrotto la protesta neanche domenica: "Non avevamo il permesso della questura ed eravamo disposti a tornare ma ci hanno concesso di sostare anche nel giorno festivo purché togliessimo cartelli, striscioni e trattori. Così abbiamo fatto e domenica abbiamo mantenuto il presidio al solito posto, sotto il lampione della rotonda antistante il casello di Orte".

Ieri mattina di nuovo i trattori, qualche Ape 50, gli striscioni e soprattutto tante persone. "Una cosa è certa – aggiunge il coordinatore del movimento – non ce ne andremo da qui fino a quando non avremo raggiunto il risultato". Quando Mazzilli parla di risultato si riferisce alle dimissioni di questo governo e allo scioglimento del parlamento, perché, spiega, “sono entrambi incostituzionali. Fino ad allora andremo avanti a oltranza”.

Il presidio di Orte, a quanto pare, ha avuto adesioni anche dalle province limitrofe di Terni e Rieti: "A Terni – conferma l’esponente viterbese – non sono riusciti a prolungare la presenza sul loro territorio e si sono aggiunti a noi, così come anche alcune persone del Reatino. Dalla provincia di Viterbo, invece, sono confluiti un po’ da tutti i centri, abbiamo gente anche di Monte Romano''.

Per quanto riguarda la manifestazione prevista domani a Roma, soprattutto in merito alle polemiche e alle spaccature tra Forconi, Roberto Mazzilli chiarisce una volta per tutte l’appartenenza al Movimento 9 dicembre, allontanando qualsiasi presumibile legame con i Forconi: "Noi siamo il Movimento 9 dicembre. Siamo nati con la protesta degli agricoltori, a cui si sono progressivamente aggiunti artigiani, commercianti, pensionati e studenti. Persone vere che non ce la fanno più ad essere vessate e ad andare avanti. In una parola siamo il popolo. Un popolo che mercoledì manifesterà senza tentennamenti e lo farà, non a caso, a Roma proprio in piazza del Popolo, la nostra piazza".

I momenti più tesi sono quando i manifestanti accendono i trattori, si mettono in coda e a passo di lumaca fanno il giro della rotatoria antistante il casello autostradale dove hanno posto il loro presidio. Una manovra che si ripete ogni ora, immancabilmente, dalla mattina alla sera.
Tranne qualche caso sporadico, le persone e gli automobilisti che passano li incoraggiano ad andare avanti, gli offrono il caffè, portano qualcosa da mangiare, sono solidali.
Stamattina si torna al freddo e domani a Roma, "ma senza smobilitare il presidio di Orte" puntualizza Roberto Mazzilli.

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