“Le Case della salute saranno il cuore del nuovo Servizio sanitario regionale, un sistema diffuso nei quartieri e in periferia di Roma e delle altre province, per riportare l`assistenza, le cure e i servizi vicino ai cittadini. Entro settembre firmerò il decreto e partirà la sperimentazione: il Lazio volta pagina, mette la parola fine a tagli e chiusure per dar vita alla stagione dell`innovazione, della costruzione di un nuovo modello di Sanità”.
Lo dice il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, commissario di governo alla Sanità regionale in un’intervista a Repubblica.
“Le Case della Salute – continua Zingaretti – saranno l`alternativa concreta alle file in Pronto soccorso, una rivoluzione; in ospedale si va per cure ad alta intensità, per trattare la fase acuta delle patologie, per emergenze vere, non per un taglio al dito. Ma oggi un`alternativa al Pronto soccorso non c`è perciò le Case della salute per molte aree della regione combatteranno la desertificazione della sanità prodotta dalle chiusure di reparti, servizi e ospedali, consumate in questi anni”.
“La seconda rivoluzione – spiega ancora il governatore – sarà la costruzione dell`integrazione socio-sanitaria. Per tanti, cittadini e famiglie, significherà avvantaggiarsi di una sede dove trovare risposte al fabbisogno di assistenza senza dover bussare a mille porte diverse come accade ancora oggi. Le Case della salute non sono solo una nuova offerta di servizi ma un sistema che graverà poco o niente sul bilancio regionale perché produrrà risparmi consistenti attraverso il decongestionamento degli ospedali. Entro la fine dell`anno saranno le prime Case della salute; per il prossimo ne avremo realizzate 48, una in ogni distretto del Lazio, 15 a Roma, una per Municipio, e 33 nelle province”.
“Immaginiamo anche una riorganizzazione integrale della rete: gli ospedali dovranno riprendersi la loro funzione diventando centri di alta specializzazione e ad alta intensità di cure. Nella Case della Salute – conclude il presidente Nicola Zingaretti – ci andranno medici ospedalieri, di famiglia, infermieri e tecnici; valorizzeremo le straordinarie professionalità della regione a cominciare dai tanti giovani bravissimi che si formano nelle nostre università”.
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