Cronaca

Anzio. Fuochi d’artificio per festeggiare i carichi di droga in arrivo

Un vero e proprio spettacolo pirotecnico per festeggiare l’arrivo dei carichi di droga. È la dimostrazione da parte di chi gestisce le piazze di spaccio situate nelle palazzine di corso Italia, ad Anzio, nei confronti dei residenti della zona, del proprio potere e del fatto che non c’è paura. Una dimostrazione che ormai va avanti da settimane, ogni volta che arrivano i carichi di sostanze stupefacenti. Come fanno i clan mafiosi più strutturati.

Edifici impenetrabili per le forze dell’ordine

Nel 2000 il Comune di Roma ha acquistato, per far fronte all’emergenza abitativa, le palazzine di corso Italia, che poi sono andate completamente fuori controllo, occupate spesso abusivamente da pregiudicati romani, extracomunitari e rom, dediti al malaffare. E gli sforzi degli agenti di polizia sembrano essere del tutto vani: minacciati e insultati dai balconi ogni volta che provano a mettere piede in quegli edifici, dove ci sono pure vedette che danno l’allarme.

La “Scampia” del litorale romano

Tanto che, fino a oggi, i diversi blitz delle forze dell’ordine non sono riusciti a smantellare la piazza di spaccio. Al massimo qualche arresto, qualche denuncia e alcuni sequestri. Vengono persino vendute ai ragazzini dosi di crack a soli cinque euro. Tutto in un centro dove il peso della criminalità è notevole, la cocaina è all’ordine del giorno e le violenze sono troppe.

Le dichiarazioni di Levantini e Marras

Un quadro pesantissimo, confermato dal presidente dell’associazione coordinamento antimafia Anzio-Nettuno, Edoardo Levantini, e da quello di Reti di Giustizia, Fabrizio Marras. “Dieci mesi fa – specificano Levantini e Marras – un’operazione della Polizia di Stato aveva individuato una fiorente piazza di spaccio in corso Italia ad Anzio. Dopo quella operazione continuano le attività di spaccio come arrivano a segnalare anche semplici cittadini sui social. Ogni settimana vengono esplose batterie di fuochi d’artificio che si palesano come un tipico messaggio della criminalità organizzata”.

Per Levantini e Marras occorre dunque “un grande investimento sul piano investigativo, che vada a colpire i sistemi criminali di tipo mafioso” che operano sul litorale romano.

Livia Maccaroni

Dopo la maturità al Liceo Classico Statale “Dante Alighieri” di Anagni, si iscrive al dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Università di Roma “La Sapienza”. Conciliare la passione per la letteratura e per la scrittura con il suo profondo interesse verso la politica è la sua massima aspirazione.

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