Ormai da settimane sentiamo parlare delle non-so-quanto-baby, ma sicuramente squillo romane; dei loro clienti, delle loro mamme apprensive e di quelle che dalle prestazioni della figlia si prendevano una percentuale del “guadagno”.
Oggi abbiamo qualche dettaglio in più di cui parlare: pare sia emerso, dalle trentatré pagine di tabulati telefonici analizzate dagli investigatori, che le baby squillo romane venissero contattate anche da potenziali clienti di Latina. Quasi la metà delle utenze intestate a donne, alcune a cittadini stranieri, per lo più nordafricani o arabi.
I numeri delle baby squillo erano pubblicati su un sito d’incontri e le chiamate dei potenziali clienti, oltre che da Roma, sono arrivate principalmente da Latina, Milano, Torino, Verona, Trento, Bergamo, Sassari, Siena, Venezia, Catania, Bari e Napoli.
Considerando le indagini che raccontano un giro di prostituzione allargato e considerando l’ammontare dei contatti, viene il sospetto che ci siano amiche o conoscenti delle ragazze invischiate nello stesso giro.
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