Da oggi, per decisione della Corte Costituzionale, i nuovi nati non riceveranno più il solo cognome paterno ma automaticamente il cognome di entrambi i genitori; una svolta storica nella cultura e nel costume del nostro paese. Tante le reazioni, esultano i democratici, critici i conservatori.
Ma c’è un aspetto a cui nessuno sembra aver prestato attenzione, ce lo fa notare Marco Guidi ex caporedattore de Il messaggero, esperto di geopolitica del Medio Oriente, opinionista in diverse trasmissioni radio.
Sullo stop all’automatismo del cognome paterno al figlio c’è un aspetto logico e logistico che mi sembra sia passato totalmente inosservato. Facciamo un semplice esempio.
Io mi chiamo Guidi, se sposo la signora Rossi, nostro figlio si chiamerà Guidi-Rossi, e suo figlio Guidi-Rossi più il cognome della moglie. Tra un paio di generazioni avremo persone con 8 cognomi! Come si farà a gestire i documenti, tutte le informazioni anagrafiche nelle procedure burocratiche che riguardano un cittadino?
Comprendiamo le istanze che spingono alla parità di genere ma con intelligenza e buon senso.
Torna alla memoria quella scena fantozziana della Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare ideata da Paolo Villaggio. Italia, il solito film grottesco e amaro.
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