Un incendio di grandi proporzioni tra la notte e l'alba ha investito il capannone dell'Ama dove sono stivati rifiuti indifferenziati, il Tmb Salario, su via Salaria, adiacente agli studi Sky e alla Motorizzazione Civile. Il Tmb dell'Ama, (letteralmente Trattamento Meccanico Biologico) è una tecnica di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati) è da anni al centro di polemiche tra Comune e residenti per via dei disagi che crea, sia dal punto di vista ambientale (ad oggi è ancora vaga la valutazione dell'impatto ambientale e degli effetti dell'impianto sul territorio e sulla comunità) che sulla salute dei cittadini e l'incendio di oggi non fa altro che alimentare nuovi veleni sulle responsabilità del buon funzionamento dell'impianto e soprattutto sulla sua permanenza in quel sito. L'incendio è ancora seguito dai Vigili del Fuoco che hanno provveduto a spegnere le fiamme e stanno tenendo sotto controllo il fumo, impetuoso, che ancora fuoriesce e che oggi è visibile in quasi ogni punto della Capitale.
Una colonna di fumo persistente che ha fatto preoccupare i romani e che ha consigliato i responsabili del Comune di Roma a raccomandare ai cittadini di chiudere le finestre (probabilmente gli interessati lo avevano già fatto…). Alcuni residenti nelle zone adiacenti sono stati costretti a fare le valigie e allontanarsi, una coppia con bambini ci ha raccontato la disavventura di questa mattina…Fuori da tutto il vero problema è come risolvere una domanda urgente che la Capitale fa da tempo alle sue istituzioni.
Si gira intorno a una delle priorità che spingono di più per avere una risposta. Se le discariche vanno evitate, se mandare i rifiuti fuori dal nostro Comune, via dalla nostra Regione, oltre i confini nazionali, costa troppo e non risolve l'urgenza, perché non affrontare seriamente la possibilità di installare un inceneritore di ultima generazione che in altre città funziona e convive con la giusta richiesta dei cittadini del rispetto del diritto di garanzie per la salute personale e ambientale? L'esempio di Brescia, un inceneritore che non produce cattivi odori ma soprattutto registra costantemente emissioni con valori inferiori ai parametri di legge, è lì da anni a indicarci una strada possibile, non sappiamo se sia la via migliore ma tutto è meglio dell'immobilismo a cui siamo costretti.
La sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, hanno tenuto una conferenza stampa nella quale nessuna affermazione degna di nota è stata espressa. Memorabili solo le parole del ministro Costa: "Il problema va risolto subito"… Incisive invece le frasi che alcuni residenti contestatori hanno rivolto alle istituzioni: “Incapaci. Incompetenti. Dovete vergognarvi, qui la gente muore… Questo impianto va chiuso”. E' lampante l'incapacità delle Istituzioni, sia a livello nazionale che a livello locale di provvedere ai problemi dei cittadini, la classe dirigente della politica italiana risulta sempre di più inadeguata a governare la res publica.
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