Alle ore 18 circa del 7 aprile 2022, un giovane motociclista ha perso la vita in un incidente in Corso Francia, a Roma. Il drammatico sinistro si è verificato in zona Farnesina – Tor di Quinto al limite nord del quartiere Parioli. Per il centauro non c’è stato nulla da fare: è deceduto prima ancora di poter essere trasportato nell’ospedale più vicino.
Secondo le prime ricostruzioni, il centauro ha perso il controllo del mezzo andando a finire verso la carreggiata opposta, impattandosi con un’auto che procedeva in senso contrario.
Inutili i tentativi di soccorso dei sanitari del 118, per rianimare il ragazzo, accorsi sul posto insieme alle pattuglie della polizia di Roma Capitale. Le condizioni del motociclista sono apparse sin da subito disperate.
Stando ai primi accertamenti delle forze dell’ordine, la vittima sarebbe un giovane di soli 20 anni. Si consuma così un’altra tragedia nella via tristemente nota per l’incidente avvenuto la notte tra il 21 e 22 dicembre 2019, in cui fu coinvolto Pietro Genovese che investì mortalmente le due 16enni Gaia e Camilla.
La zona antistante l’incidente è stata subito chiusa al traffico, che ne ha subito diversi rallentamenti. La viabilità è stata stravolta, incolonnando le auto all’altezza di via Antonio Gabaglio su un’unica corsia per senso di marcia.
Gaia e Camilla sono state investite nei pressi di Ponte Milvio nella notte tra il 21 e il 22 dicembre del 2019. L’incidente, ha scritto il gup nelle motivazioni della sentenza di primo grado, è stato causato anche da “una negligente scelta dell’imputato di mettersi alla guida dopo aver fatto uso di alcol, pur sapendo che era obbligato a non bere qualora avesse voluto condurre un’auto, secondo la sua età e per il tempo in cui aveva preso la patente”.
Gaia e Camilla, va ricordato “erano sulle strisce pedonali” quando hanno provato ad attraversare Corso Francia e quando sono state prese in pieno dalla vettura guidata da Genovese. Pietro Genovese è stato condannato per omicidio stradale a 5 anni e 4 mesi di prigione, ma niente galera per lui, invece risarcimenti e assegni da 180mila euro a ciascuno dei quattro genitori delle due vittime. Se hai i soldi te lo puoi permettere.
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