Categorie: Cronaca

Manifestazione a Colleferro contro inceneritori

Da diversi mesi, comitati di quartiere, associazioni e singoli cittadini si stanno mobilitando in risposta alla decisione della giunta regionale di estendere l'autorizzazione integrata ambientale (Aia) ai due impianti di incenerimento siti nel comune di Colleferro.

Lo hanno fatto sapere, con una nota, associazioni e comitati aderenti alla campagna ''Rifiutiamoli!''. "Contro tale provvedimento – hanno spiegato – che prolungherebbe per molti anni il loro funzionamento, l'amministrazione comunale di Colleferro, insieme a diverse associazioni e comitati del territorio, hanno intrapreso un ricorso al tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio, contestando l'illegittimita' del procedimento di autorizzazione seguito dalla regione e per impedirne l'approvazione.

Si sta concretizzando, inoltre, la possibilita' che i due inceneritori, attivi dal 2002 e collocati nel quartiere di Colleferro Scalo, vengano comprati da Ama-Acea e vadano in contro al ''revamping'' (cioe' ammodernamento) cosi' da poter essere mantenuti in attivita' per altri anni, anche decine". "Questa eventualita' – hanno continuato – diventa sempre piu' concreta anche grazie ad una politica nazionale sconsiderata che, con l'art. 35 dello Sblocca Italia, incentiva la costruzione di nuovi impianti di incenerimento, a cui viene attribuito una funzione strategica, al fine di far venir meno il principio di autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti a livello regionale. Secondo questo criterio scellerato, a Colleferro, continueremo a bruciare rifiuti provenienti da altrove, mantenendo lo stesso ciclo dei rifiuti al quale ci siamo sempre opposti".

"Tutto questo – hanno scritto ancora nella nota le associazioni e i comitati aderenti alla campagna ''Rifiutiamoli!'' – accade all'interno del perimetro Sito di bonifica di interesse nazionale (Sin) Valle del Sacco, tra i piu' estesi d'Italia, nel territorio che ha visto i responsabili dell''ex consorzio Gaia spa protagonisti di un processo penale per smaltimento illecito di rifiuti. Un territorio tristemente noto anche per l''allarmante fotografia tracciata dalla ricerca epidemiologica. Sono ben 8 gli studi epidemiologici condotti, tra cui Sentieri ed Eras (peraltro finanziata dalla stessa Regione Lazio) che imputano agli inceneritori l'aumento in numero dei ricoveri ospedalieri per malattie polmonari e bronco polmonari cronico ostruttive".

"Per questo territorio tremendamente vessato dal punto di vista ambientale – hanno detto – chiediamo una moratoria delle emissioni e la chiusura immediata di questi impianti antieconomici ed obsoleti, in favore di una politica ambientale piu' sostenibile e priva di impatti sul territorio e soprattutto a tutela della salute dei cittadini e dell'intero ecosistema nel quale vivono".

Per questo domani, sabato 9 aprile, "daremo vita ad una grande manifestazione, che partira' alle 14.30 dal piazzale di Colleferro Scalo e si muovera' per tutta la citta', far capire a chi, dall'alto, prende le decisioni per questa valle che noi non siamo disposti a cedere. Scendiamo in piazza per un futuro migliore – ha concluso il comunicato – scendiamo in piazza per poter consegnare ai nostri figli un territorio diverso, che traendo insegnamento dal passato, si riscatti".

Redazione

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