Categorie: Cultura

Mostra Modigliani, Soutine e artisti maledetti

E' poco più di un mese che la Mostra "Modigliani, Soutine e gli Artisti Maledetti. La Collezione Netter", si è inaugurata a Palazzo Cipolla, in Via del Corso, 320, e sta avendo un prevedibile successo. Fino al 6 Aprile 2014, saranno esposte 120 opere di artisti che vissero in un periodo affascinante della storia dell'arte nel quartiere parigino di Montparnasse agli inizi del '900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri.
"Queste opere non sono state mostrate al pubblico da più di settant'anni, e oggi ricompaiono come per magia, come uscite da un altro mondo", con queste parole Marc Restellini, curatore della mostra, dà il senso all'esposizione che si sta tenendo nelle sale del Museo della Fondazione Roma.
Modigliani era sbarcato a Parigi nel 1906 sentendo che quello era il posto dove avrebbe potuto "salvare il suo sogno". Va a vivere a Montparnasse che, in quegli anni, diventa il quartiere degli artisti, non solo pittori, ma anche scrittori, come Hemingway e Miller, intellettuali come Jarry e Cocteau, rifugiati politici come Lenin e Trockij.
I luoghi di incontro sono le trattorie a buon mercato e le bettole – cantine in cui si tira tardi parlando di arte e politica, e non di rado le discussioni terminano in risse. Le condizioni di vita sono per tutti assai misere, ma è il fuoco sacro dell'arte, la consapevolezza che le loro opere stanno cambiando per sempre i canoni estetici, a dare la forza a Modigliani e compagni di andare avanti. Come scrive il curatore Marc Restellini: "Questi spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro".

Jonas Netter è una figura importantissima per gli artisti in mostra, senza il quale, molti tra loro non avrebbero avuto di che vivere e sostentarsi; egli, affascinato dall'arte e dalla pittura, diventa un amateur illuminato e acuto riconoscitore di talenti, grazie all'incontro col mercante d'arte e poeta polacco Lèopold Zborowski.
Netter conosce Modigliani, Soutine, Utrillo, ed entra in contatto con Valadon, Kisling, Krémègne, Kikoine, Hayden, Ebiche, Antcher e Fournier, la loro produzione lo affascina e lo spinge a sostenerli generosamente e a comprare dal mercante i loro lavori: egli diventa quasi un mecenate, ispirato e geniale insieme tanto che, quando Modigliani è costretto a trasferirsi in Costa Azzurra a causa di problemi di salute, compra dal giovane talento italiano abbastanza da permettergli di affrontare il viaggio, durante il quale poi l'artista lavorerà intensamente.
Di Modigliani Netter ama profondamente i suoi volti femminili stilizzati su lunghi colli affusolati, come Elvire Au Col Blanc del 1917 – 18, e Fillette En Robe Jaune del 1917, entrambi esposti insieme a Portrait de Zborowski del 1916 e Portrait de Soutine, anch'esso realizzato nel 1916, dopo l'incontro tra i due artisti che stringono una solida amicizia, al punto che è proprio M. a presentare a Netter Soutine. Di Soutine sono esposti oltre venti olii. Allo stesso modo Netter scopre i quadri del cosiddetto periodo bianco di Utrillo, soprattutto vedute. Netter decide di proteggere questo eterno fanciullo disincantato, preda sin dall'adolescenza dei fumi dell'alcool, innamorato della madre, Suzanne Valadon, valente e originale pittrice, anche ella presente con le sue opere in mostra.
Se oggi ammiriamo questi lavori come capolavori assoluti dell'arte, non dobbiamo dimenticare tuttavia che all'epoca in cui videro la luce venivano considerati veri e propri obbrobri. E' per questo che l'intuizione di Netter appare una vera e propria profezia, oltre che un atto coraggioso e spesso disinteressato. Poco si sapeva di quest'uomo tale era la sua discrezione. Oggi, grazie al lavoro di ricostruzione di Restellini, possiamo farci un'idea del suo volto grazie al ritratto che gli fece, riconosciuto da vecchie fotografie familiari, Kisling anch'esso in mostra. E la leggenda vuole che sia stato proprio Modigliani a presentare Kisling a Netter. A causa del suo atteggiamento così discreto, di Jonas Netter non rimane nulla di personale, tranne le opere che amò e collezionò e che anche noi oggi possiamo contemplare.

Orario di visita: Lunedì 14.00 – 20.00
Mar – Dom: 10.00 – 20.00 / ultimo ingresso un'ora prima della chiusura.

Biglietti: intero 13.00 euro + spese d'agenzia ( audioguida inclusa)
ridotto: 11.00 euro + spese d'agenzia

Redazione

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