Categorie: Cronaca

Per soli 58 migranti 4 Paesi dell’UE cercano soluzione ma vanno in crisi

I 58 migranti che a bordo dell'Aquarius ancora non si sa dove sbarcheranno, secondo le ultime notizie saranno accolti temporaneamente a Malta per poi essere smistati nei quattro 4 Paesi dell'Unione Europea che si sono inizialmente offerti di accoglierli: Francia, Spagna, Germania e Portogallo ma finché non avverrà lo sbarco non saremo sicuri visto che alla prima disponibilità della Francia è seguito il no di Parigi all'approdo dell'Aquarius a Marsiglia.

La notizia proviene dal governo maltese e nella stessa si afferma: "Malta e Francia di nuovo si fanno avanti per risolvere una situazione di stallo", mentre il premier maltese Joseph Muscat con un tweet così si è espresso: "Con Macron e gli altri leader vogliamo mostrare un possibile approccio multilaterale".

Il problema, però, è che si sta parlando di soli 58 migranti e non di centinaia e centinaia che, come fino a qualche tempo fa, sbarcavano sulle nostre coste con un flusso continuo di arrivi; fino alla chiusura dei porti da parte del ministro dell'Interno Salvini, infatti, tali arrivi sembravano essere normali all'intellighenzia politica europea secondo la quale il problema non doveva e non poteva porsi; oggi per la distribuzione di 58 migranti è necessario un approccio multilaterale – per usare le parole di Muscat – e la collaborazione di quattro nazioni che, dopo aver deciso quale numero di migranti spettasse a ciascuna, hanno immediatamente iniziato a discutere quale fosse il porto in cui la Aquarius avrebbe dovuto attraccare.

Anomalo atteggiamento soprattutto da parte della Francia che si è sempre schierata contro la decisione italiana di bloccare gli arrivi nel proprio territorio, in mancanza di una reale distribuzione dei "profughi" tra i Paesi dell'UE, ma che ora chiede l'intervento di altre nazioni per accoglierne solo qualche decina e chiude i propri porti all'Aquarius con il pretesto della territorialità del salvataggio mentre Macron nello stesso momento sostiene che la chiusura dei confini non ferma le migrazioni e che l'Italia ha aperto una crisi politica con l'Europa non rispettando il diritto internazioanle; in tutto il marasma e caos ci sarà pure una logica, peccato sfugga.

Il tutto sembra cozzare violentemente con le parole di Muscat che parla di rispetto dello stato di diritto e della solidarietà riferendosi a Malta e Francia, ma si sa che tra il dire il fare c'è di mezzo il mare.

Redazione

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