Il fenomeno degli spot in chiave humor nero ad accompagnare gli annunci delle agenzie funebri è in rapida diffusione, a cominciare da Taffo, il primo e inimitabile nell’arte grottesca di dire con ironia ciò che nessuno vorrebbe sentire.
Ma la novità, in questi giorni di feste, è che a Roma sono comparsi gli sponsor firmati dal Comune per una cerimonia di addio per chi non resiste ad abbuffate ipercaloriche, domande invadenti di parenti ostili e altri rituali più o meno irritanti e consumistici. Naturalmente il definitivo servizio è a portata di salvadanaio.
Lo slogan provocatorio dei cartelloni pubblicitari è: “Se non superi pranzo di Natale noi ci siamo”. Con aggiunta offerta per la cerimonia a soli 1.100 euro. Qualcuno, come dargli torto, ha anche replicato: “Tutti in medicine”.
L’eleganza è un fatto soggettivo, naturale come il buon gusto che non si apprende e non si insegna. Ma a chi si indigna vorremmo dire che da sempre la funzione dell’ironia è quella di rendere accettabili, o almeno dicibili i tabù, le angosce e i drammi. Certo, nella nostra società il contatto con la morte è sempre più remoto e così anche la nostra capacità di tollerarla. La morte è ovunque nei nostri film, serie Tv, fumetti, purché non sia nelle nostre case.
Lo scandalo comunque, aggiungiamo, è quello delle condizioni di decoro in cui versano molti cimiteri capitolini, tra degrado, spazzatura e vegetazione incolta.
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