La procura non cambia idea: solo Daniele De Santis, l’ex ultrà romanista in carcere per tentato omicidio in relazione al ferimento di tre tifosi napoletani, ha fatto fuoco con la pistola calibro 7.65 sabato scorso in viale Tor di Quinto. Solo lui e non altri, tanto è vero che l’esame dello stub non èstato disposto nei confronti dei supporter partenopei che avrebbero preso parte alla rissa. Dopo gli spari, quell’arma è stata poi toccata da Ivan La Rosa e dalla compagna Donatella Baglivo, gestori del Ciak Village, sentiti oggi, come persone informate sui fatti, dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio.
La Rosa l’ha buttata nel cortile del circolo culturale quando è avvenuto il primo assalto di una decina di tifosi partenopei contro De Santis, la Baglivo l’ha nascosta in un cestino dell’immondizia per evitare conseguenze peggiori, quando un gruppo di venti ultra’ ha sfondato il cancello di Ciak con l’intenzione di “finire” De Santis e vendicare il ferimento dei tre ragazzi.
Per gli inquirenti, inoltre, Genny a Carogna non era a Tor di Quinto a soccorrere Ciro Esposito. C’era invece Massimiliano Mantice, l’altro tifoso raggiunto da Daspo.
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