Categorie: Spettacoli

“Se mi distraggo perdo”: 14 racconti di donne

Se ancora non avete deciso che libro portare sotto l’ombrellone, ve lo consiglio io.
Se mi distraggo perdo’ (ed. Gorilla Sapiens), è l’assoluta novità di quest’anno.
Novità perché l’autrice è una ragazza giovanissima. Novità perché il registro linguistico è decisamente alternativo. Novità perché parla di donne, della loro forza, del loro dolore, delle loro passioni, ma anche di madre e figlia, ma lo fa in modo magistrale.
Insomma, non è uno di quei soliti minestroni infarciti di retorica sulla complessità di un rapporto, che però nasconde un amore ancestrale, atavico, tra due donne che non hanno mai tagliato il cordone ombelicale.
C’è spirito, c’è critica, c’è rivoluzione nei racconti di Anna Giurickovic.

‘Se mi distraggo perdo’ è una raccolta di racconti – 14 in tutto – scritti da Anna in tutti questi anni, che descrivono un mondo femminile forte e dolce, malinconico eppure coraggioso, fragile e persuasivo.
Dico ‘e’, e non dico fragile ‘ma’ persuasivo, forte ‘ma’ dolce, malinconico ‘ma’ coraggioso, perché i racconti di Anna Giurickovic sono tutto questo, nessun elemento esclude l’altro, c’è un amalgama di emozioni molto coinvolgenti.
Le storie di ‘Se mi ditraggo perdo’, infatti, svelano debolezze, pensieri, emozioni dei personaggi coinvolti, trascinando il lettore nel flusso della narrazione che diventa sempre più incalzante e appassionante.

Nei racconti di Anna, origini catanesi con infiltrazioni di elementi milanesi ma soprattutto romani, c’è molto della tradizione siciliana.
C’è tanto di Pirandello, nelle sue parole. E c’è l’ispirazione che solo la casa dei Malavoglia – "a 100 metri da casa mia, in Sicilia", ci racconta Anna, "dove spesso mi ritrovo a scrivere" – può dare.
Ma c’è anche molto di Beckett e del suo Teatro dell’Assurdo, in queste pagine.
Tradizione letteraria, che si confonde con abilità ad una musica classica, o ad un rock puro.
Come ci confessa la scrittrice, infatti, i suoi racconti nascono sul momento, in base alle sensazioni percepite (quelle provate dopo l'ascolto di una canzone, o dopo la lettura di un libro), e grazie a fette di vita realmente vissute, che le permettono di costruirci sopra un mondo letterario trasgressivo.

In questa collana di racconti, sono presenti anche ‘Piccola noce Mia’, finalista al Premio Letterario Giovane Holden; ‘Dindolò Dindolò’ vincitore del premio speciale della giuria Miglior fiaba al concorso Scriviamo insieme patrocinato dalla Provincia di Roma; ‘La bambina sul pendio’, pubblicato nell’antologia Urban Noise (Gorilla Sapiens Edizioni, 2012).

Insomma, tenetevi forte. Mi meraviglierete accorgendovi che c’è ancora qualcuno che sa stupire.

*Foto di Eugenia De Petra, Studio Pivot

Redazione

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