Cronaca

Terni, incendio in carcere: muore detenuto con problemi psichici

Terni, un detenuto del carcere di Sabbione ha dato fuoco alla propria cella restando vittima dello suo stesso incendio, ancora una volta il carcere registra il verificarsi di tragedie da tempo annunciate.

Secondo quanto reso noto dal Sappe, la vittima aveva problemi psichici. Probabilmente in preda a deliri, l’uomo ha dato alle fiamme tutto quello che era presente all’interno della cella e in poco tempo egli stesso è stato sopraffatto dalle fiamme e dal fumo sprigionato.

Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria racconta: “A fatica  i poliziotti presenti e quelli arrivati di rinforzo, anche liberi dal servizio, sono riusciti a intervenire, rimanendo anche intossicati, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Non vi erano avvisaglie che il detenuto avrebbe potuto compiere l’insano gesto. Era stato assegnato qui dal Provveditorato regionale della Toscana e l’altro ieri aveva avuto una udienza in Liguria”.

Sono state disposte delle indagini di rito e la salma è a disposizione del pm per gli accertamenti necessari.

Ma la situazione all’interno del carcere di Terni è ormai critica da mesi. Continui gli episodi di aggressioni ai danni della polizia penitenziaria. Un continuo alzare l’asticella che potrebbe innescare situazioni ancora peggiori rispetto alle, pur gravissime, che registriamo da mesi.

Bonino stesso commenta: “il Sabbione è una polveriera, lo denunciamo da tempo e il timore che qualcosa di irreparabile sarebbe successo si è verificato”.

Il segretario continua: “I vertici dell’amministrazione penitenziaria della Toscana, da cui dipende l’Umbria, si devono dimettere per le loro incapacità a dare soluzioni ai problemi penitenziari umbri e della polizia penitenziaria che nelle carceri regionali lavora. Il Dap mandi subito una visita ispettiva in carcere”.

Terni, incendio in carcere: lunedì aggredita anche un’infermiera

Solo pochi giorni fa, nello stesso penitenziario si registrava un episodio di aggressione ai danni di una infermiera. Un detenuto di origini magrebine aveva colpito la donna con un pugno mentre la stessa gli somministrava le terapie farmacologiche. La vittima era finita al pronto soccorso per le cure del caso.

*Immagine di archivio

Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza di Roma, lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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