Nel 2017 la Guardia di Finanza di Viterbo, aveva aperto un'indagine perché un supermercato di Bassano in Teverina (Vt), vendeva generi alimentari con etichette contraffatte. Ma, i prodotti scaduti, anche cotti al supermercato e poi venduti come alimenti precotti, si rivelano essere solo l'apparenza di una realtà criminale più complessa:
La finanza, nel corso dei controlli, raccoglie gli elementi per andare più a fondo e scopre così una stanza, ad uso ufficio, nella quale il titolare conserva carte e documenti relativi a diverse società, sessanta. Tali scocietà, tutte con sede dichiarata a Roma, avevano la funzione di emettere false fatture. Le successive indagini, sotto la Procura di Roma, hanno fatto emergere una truffa sistematica ai danni dell'erario e degli istituti previdenziali.
Un'evasione fiscale contributiva di oltre 21 milioni di euro. Il sequestro ha riguardato quote della società, denaro, fondi d'investimento, partecipazioni societarie, una Ferrari e motoveicoli di lusso.
Le ipotesi di reato sono di concorso in frode fiscale, indebite compensazioni e riciclaggio in concorso.
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