Atreju, Francesco Vaia: “No alla proroga dello stato di emergenza”

Francesco Vaia, direttore dell’INMI Spallanzani, è intervenuto dal palco di Atreju alla manifestazione di Fratelli d’Italia, in corso a Roma

Francesco Vaia

Francesco Vaia

Non mi occupo di politica, e non voglio entrare in questi particolari, ma dico che se i dati di oggi non mi preoccupano, se l’indice Rt ci dice che entro Natale saremo ancora più bassi, se è vero che il vaccino sta funzionando e dobbiamo farci la terza dose, dal mio punto di vista tecnico non ci sono le condizioni per prolungare l’emergenza”. Così Francesco Vaia, direttore sanitario INMI Lazzaro Spallanzani, è intervenuto sulle ipotesi di una proroga dello stato di emergenza, come ospite al dibattito “Punto di domanda. Le risposte che mancano sull’arma della vaccinazione nella guerra al Covid 19”, dal palco di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia, in corso a Roma.

La somministrazione del vaccino ai bambini

Il direttore dello Spallanzani si è esposto anche relativamente alla somministrazione del vaccino anti-Covid ai bambini. “Non dobbiamo avere paura, il Covid è prepotente con i più deboli, ma è debole con i più forti che sono i giovani. Fino a ieri sera nella terapia intensiva dell’ospedale Bambin Gesu di Roma c’erano zero bambini malati di Covid. Io accoglierò chi vorrà vaccinarli, ma se penso agli incubatoi di infezione non penso ai bambini, ma a quella fascia tra i 40 e i 60 anni che non vuole vaccinarsi”.

Francesco Vaia: “La soluzione deve trovarla la politica”

“Serve fare la terza dose di vaccino anti Covid, perché abbiamo bisogno di proteggerci un altro poco dopo i primi 5 mesi dalla seconda dose, ma non voglio arrivare a ‘vaccino e cappuccino’, per cui faremo una quarta, una quinta, una settima dose a colazione, senza però migliorare i trasporti, la scuola. Senza cioè fare niente altro, perché tanto ci vacciniamo. La soluzione – conclude il direttore dello Spallanzani – deve trovarla la politica. Assumendosi le sue responsabilità e spronando le case farmaceutiche ad aggiornare al più presto il vaccino, per farlo una sola volta all’anno. Questa è la strada.”

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