Ciclabile Lungotevere, Raggi: “Ripresi lavori, sarà uno splendido percorso”

“Giudicate i lavori quando saranno terminati invece di chiacchierare a vanvera” ha detto la sindaca

Ciclabile Lungotevere

Nei primi giorni di maggio si era scatenata, nelle piazze e nelle piazze virtuali, la polemica in merito lavori eseguiti sulla pista ciclabile del Lungotevere. La sindaca Virginia Raggi è stata infatti fortemente criticata per l’impatto ambientale ed estetico della colata d’asfalto lungo la banchina del fiume.

In molti hanno definito la scelta degradante per il centro storico, Salvini l’ha definito un “oltraggio ai romani”. Tuttavia la sindaca aveva spiegato che non si tratta di una colata diretta sui sampietrini, ma di una “seconda passata” su un lavoro eseguito più di un decennio fa.

“Come sempre parli senza sapere nulla. Non si tratta di nuova colata d’asfalto sui sampietrini ma del rifacimento del vecchio manto che risale a più di 15 anni fa. Ora rifaremo anche la segnaletica. Ci tocca spiegarti tutto” aveva risposto la sindaca a Matteo Salvini su Twitter.

Ciclabile Lungotevere: ripresi i lavoti

Oggi la sindaca di Roma annuncia che “Sono ripresi i lavori di riqualificazione della ciclabile sul Lungotevere. In questa foto potete vedere come sta venendo.

Qualcuno aveva definito questo intervento addirittura un “oltraggio” ai romani e alla città mentre i lavori erano in corso. È bene giudicare un cantiere quando gli interventi sono terminati, non chiacchierare a vanvera lanciandosi in giudizi affrettati.

Nei prossimi giorni completeremo le operazioni e la nuova segnaletica su questo stupendo percorso che segue il Tevere e ogni giorno viene percorso da migliaia di ciclisti.

P.s. Su questa banchina del fiume ci sono gli stand della kermesse estiva “Lungo…il Tevere Roma”. Avevamo chiesto alla Regione Lazio di spostarli sull’altra banchina del Tevere in modo da poter consentire ai cittadini e ai ciclisti di poter utilizzare la pista ciclabile completamente riqualificata. Ma questa richiesta non è stata accolta”. Così ha concluso Raggi.

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