Commercio, ambulanti: in piazza a Roma il 22 gennaio con le piccole partite Iva

Il presidente del gruppo Goia: “Abbiamo creduto nel governo giallo-verde, ora siamo di nuovo spremuti come limoni”

Il 22 gennaio a Roma, scenderanno in piazza dieci sigle per dire no ai tributi che affliggono i piccoli commercianti. Il loro slogan spiega la portata della manifestazione: “Le piccole partite IVA d’Italia scendono in piazza per dire basta”, infatti questa volta la protesta che in questi anni ha coinvolto i venditori ambulanti si allarga raccogliendo il dissenso di tutti coloro che possiedono una piccola partita Iva. Sul manifesto dell’evento una mano spreme un limone, immagine emblematica di come si sentono i commercianti d’Italia, schiacciati da una parte dalla multinazionali e dall’altra dalle tasse sproporzionate.

Giancarlo Nardozzi venditore ambulante di Torino già vicino ai “Forconi”, creatore nel 2018 del “Coordinamento nazionale gilet gialli Italia”, presidente del Goia, gruppo organizzato indipendentemente dagli ambulanti con Ivan Della Valle, ex deputato grillino che aveva fatto della lotta contro la Bolkenstein la sua bandiera. Narduzzi ci racconta oggi qual è la situazione di coloro che fanno attività commerciale nei mercati e in strada.

“Da dieci anni, sia io come ambulante anche come partita Iva sto soffrendo e mi faccio portavoce di coloro che sono nella mia stessa situazione, abbiamo fatto proteste, manifestazioni, per ritrovarci di nuovo nel pantano come adesso, con la nuova Finanziaria ci hanno buttato in faccia il fatto che non ci è stata aumentata l’Iva ma in realtà siamo rimasti nelle stesse condizioni. Le aziende continuano a chiudere e non riusciamo a pagare quello che ci chiedono in termini di tasse.

Il 22 gennaio scendiamo in piazza per chiedere una tassa unica prodotta dal ministero come succede in Spagna e nel resto d’Europa, dove per i piccoli commercianti si è adottato un sistema di tasse equo con una somma fissa, senza accanimento. Questa proposta è stata bocciata al Ministero quindi noi ci facciamo sentire ancora. Questa volta saremo davvero numerosi perché abbiamo allargato il nostro discorso a tutte le partite Iva. Oltre ai tributi un altro problema che ci affligge sono le delocalizzazioni, ci spostano da un luogo all’altro, le vendite online anche ci massacrano. Tutti sappiamo inoltre hanno concordati fiscali, pagano tasse irrisorie e noi si fa quasi la fame. Le multinazionali godono di favoritismi mentre a noi invece chiedono di alimentare le casse dello Stato!”.

Ci sono stati in questi anni governi o partiti che vi hanno sostenuti oppure che al contrario vi sono stati ostili?

“Noi abbiamo creduto nel governo giallo-verde, ci sono stati di aiuto e anche noi reciprocamente, ma poi la politica prende sempre linee diverse a ciò che promettono. Diciamo che si dimenticano dopo che li abbiamo votati…assistiamo a teatrini politici mentre alla gente che lavora poco importa perché il loro scenario non cambia. Noi siamo tra la agente e il malessere le assicuro che è generale. La politica dovrebbe accompagnare i cittadini, ci credevo ma ora sono nauseato”.

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