Bar chiusi in Italia, una valanga che ha colpito gli esercizi della colazione negli ultimi due anni. Quasi 7000 bar italiani hanno abbassato definitivamente le saracinesche a causa del Covid-19 e delle restrizioni che sono state adottate per frenare i contagi. Questo il dato allarmante che emerge da un’analisi Unioncamere e Infocamera basata sui dati del Registro delle Imprese.
La regione che ha visto più chiusure è stata il Lazio dove i bar sono diminuiti del 10,09% per un totale di 1860 chiusure.
In Italia su 160.9839 aperti nel 2019, ad aprile 2021 risultavano ancora in attività 160.2964 quindi il 4,05% del totale 6.875 esercizi ha chiuso. Invece in controtendenza la situazione in Campania e Sicilia dove negli anni di pandemia si è registrato un aumento del numero dei bar compreso tra l’uno e il due percento.
In ogni caso facendo un confronto con i numeri dei caffè attivi 10 anni fa, i bar in Italia sono aumentati di 4537 unità.
La Lombardia è la regione che conta più bar, seguono il Lazio e la Campania.
Il caffè è anche una di quelle materie prime che ha visto salire velocemente il suo prezzo, con conseguenze a livello planetario, dalle piantagioni fino alla tazzina al banco del bar (che in alcune città costa ormai 1,50 euro). Per la classica tazzina di caffè espresso i listini stanno passando dai 1,09 euro di qualche mese fa fino a 1,50 euro, con un aumento del +37,6%.
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