Covid, Crisanti: “Farò la quarta dose, ma non basta a proteggere i fragili”

“Se un paziente è fragile lo è anche con la quarta dose, rimane comunque suscettibile”, spiega Andrea Crisanti

Andrea Crisanti

Andrea Crisanti

Come riportato dall’agenzia Dire, Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di microbiologia molecolare dell’Università di Padova, è intervenuto ai microfoni di Radio 24, esprimendosi sul tema delle vaccinazioni antiCovid.

“Anche la terza dose dopo 3-4 mesi ha un effetto molto limitato”

“L’ho detto fin dall’inizio che nel momento in cui la curva cadeva era il momento in cui eravamo con la massima protezione. Avevo anche anticipato che più passava il tempo, più saremmo diventati vulnerabili. Questo perché il vaccino, purtroppo, sebbene protegga contro le complicazioni gravi della malattia, nella maggior parte delle persone ha una durata di protezione contro le infezioni piuttosto limitata.

Anche adesso sono usciti recentemente degli studi su circa 800mila casi che dimostrano che anche la terza dose dopo 3-4 mesi ha un effetto molto limitato rispetto alla protezione contro l’infezione. È necessario in qualche modo cambiare paradigma. Più che bloccare la trasmissione bisogna proteggere i fragili, perché tutti questi decessi che noi vediamo ogni giorno purtroppo non sono persone che non hanno fatto il vaccino. Ma sono persone fragili vaccinate, e purtroppo anche in questi casi la malattia crea delle complicazioni gravi”.

“Farò la quarta dose, ma non basta a proteggere i fragili”

“Penso che mi farò la quarta dose, perché inizio a essere anche un po’ vecchietto. Ma parliamoci chiaro, se uno è fragile lo è anche con la quarta dose. Al paziente fragile o immunodepresso puoi fargli quante dose vuoi, ma sempre suscettibile rimane.

Eliminazione della quarantena per i contatti? Se stessimo parlando della variante di Wuhan non sarei d’accordo. Con questa variante però, che ha un indice di trasmissione di 12, in cui la maggior parte delle persone sono asintomatiche, e in più i vaccinati se si infettano neanche se ne accorgono, l’impatto che ha la quarantena è limitato. Bisogna guardare le cose per quelle che sono”.

“Dall’inizio il quadro è completamente cambiato”

“Il quadro è completamente cambiato dall’inizio. Due anni fa avevamo un indice di trasmissione 2. Non avevamo i vaccini. Adesso abbiamo un virus che ha un indice di trasmissione come il morbillo. Abbiamo dei vaccini che hanno durata limitata e su questo che dobbiamo ragionare. Ieri si sono vaccinate 15mila persone e se ne sono infettate 80mila. La maggior parte di queste persone guarirà e svilupperà un’immunità maggiore da quella indotta dal vaccino, bisogna fare i conti con la realtà”.