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Covid, Vaia (Spallanzani): “Stop bollettini, la paura indebolisce le difese immunitarie”

di Giulia Bertotto
Vaia: "Allo Spallanzani non vediamo più polmoniti interstiziali così come non vediamo più giovani in reparto"
Francesco Vaia, Spallanzani
Francesco Vaia
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L’attuale situazione epidemiologica collegata al Covid non deve preoccupare. Lo ha detto il direttore generale dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, in una intervista al quotidiano “Il Corriere della sera”.

Vaia, Spallanzani: “Non vediamo più polmoniti”

“Faccio parlare i fatti” ha detto Vaia. “Allo Spallanzani non vediamo più polmoniti interstiziali così come non vediamo più giovani in reparto. Se a fine gennaio avevamo 218 pazienti ordinari e 37 in terapia intensiva, molti con casco e ventilazione, il 30 giugno i ricoverati in area medica erano 106 e 12 in rianimazione. Un tasso di ospedalizzazione non elevato se rapportato al numero di contagi”. Attualmente i ricoverati sono “over 70 con comorbidità, molti dei quali non avrebbero neanche bisogno di stare in ospedale”.

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 Le cause della crescita di casi Covid nel Lazio e in Italia “non sono semplicisticamente riconducibili né al concerto della rockstar al Circo Massimo né alla partita di calcio all’Olimpico, a cui la gente ha diritto. Chi parla di nuovo lockdown sbaglia, il Paese deve andare avanti. E mai tornare indietro”. Lo ha detto il direttore generale dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, in una intervista al quotidiano “Il Corriere della sera”.

Vaia: “Bollettini non hanno più senso”

“Il bollettino quotidiano non ha più molto senso – ha aggiunto -, con un tasso di positività che un giorno segna 13 per cento e il giorno successivo il 28 per cento. Contribuisce solo a creare un clima di stress da allarme contro l’avversario Covid, e se unito alla paura della guerra e a quella dell’inflazione che sale, non fa che indebolire le difese immunitarie”.

Non è la prima volta che il direttore dello Spallanzani invita alla lucidità e a contenere gli allarmismi e le strumentalizzazioni. “Voglio dire un no netto e chiaro all’utilizzo delle varianti come ‘clava politica’. La scienza sia sempre libera da interessi economici e politici”. Così il direttore sanitario in un post su Facebook il 15 febbraio 2021. E aveva aggiunto: “il governo presieduto dal professor Mario Draghi deve  “andare sul mercato e fare in modo che venga superata logica del brevetto” dei vaccini, superare quindi “la geopolitica”.

 
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