Effetto Covid, prenotazioni “congelate” e disdette per le vacanze di Natale

A quindici giorni dall’8 dicembre e 30 dal 25, le prenotazioni ”congelate” ammontano a 11 milionie e le disdette sono 2,5 milioni

Festività natalizie

Tra il 15 e il 19 novembre Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Swg ha condotto un’indagine sulla propensione degli Italiani a viaggiare. E i risultati si sono rivelati particolarmente significativi. Pare infatti che le prenotazioni effettive siano 11 milioni di meno rispetto a quelle attese, a due settimane dal weekend dell’Immacolata e a poco meno di un mese dal Natale. Le disdette arrivate invece ammontano a 2,5 milioni. 

I dati

Si aggiungono altri 8,5 milioni di casi in cui, rileva l’indagine, gli intervistati dichiarano di avere cambiato meta di vacanza, scegliendone una più vicina, o di aver ridotto i giorni di vacanza, che già erano in media ampiamente al di sotto del corrispondente dato 2019. Il 35,5% (più di 12 milioni) di casi si è dichiarato irremovibile, non cambiando idea per nessuno dei periodi di vacanza programmati. Si tratta però, per la maggior parte, di vacanze presso familiari o amici, il cui impatto di spesa in servizi turistici veri e propri è comunque ridotto rispetto alla media.

Le dichiarazioni da Confturismo-Confcommercio

È l’effetto ‘freezer’ che le notizie sull’aumento dei contagi Covid, quotidianamente diffuse, esercitano su una stagione invernale che doveva archiviare definitivamente la crisi. E invece si preannuncia ancora molto incerta”, sottolinea il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patanè. “Prevale l’incertezza, non la paura. Per questo servono indicazioni chiare e immediate delle Autorità competenti sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le prossime festività. Soprattutto per il popolo dei vaccinati, il più propenso e pronto a partire”.

Il parere di Assoutenti

“Limiti agli spostamenti legati al Covid e nuove restrizioni durante il Natale avrebbero un impatto sull’economia italiana per oltre 10 miliardi di euro. Le conseguenze saranno pesanti per il commercio e per migliaia di imprese e i danni enormi per tutto il comparto del turismo”. Lo afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi,preponendo “l’avvio di una alleanza operativa tra consumatori, industria, imprese, sindacati e Terzo settore”per creare “un fronte comune”, teso a evitare nuove chiusure. “Se l’Italia non vuole fare la fine dell’Austria o peggio di altri paesi e se si vuole salvare l’economia nazionale tutelando al contempo la salute pubblica l’unica strada percorribile è quella dell’obbligo vaccinale. Senza più perdite di tempo”.

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