Ferrovia Roma – Viterbo, Castelnuovo di Porto chiede il commissariamento

Con una pec indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il sindaco Travaglini chiede il commissariamento della ferrovia Roma – Viterbo

Treno della Ferrovia Roma-Viterbo

Ferrovia Roma-Viterbo

Una pec ufficiale partita il 9 gennaio, indirizzata alla Presidenza del consiglio dei ministri, con la richiesta formale di commissariamento della ferrovia che collega Roma e Viterbo. La stessa pec che a distanza di poche ore la pagina social del Comune di Castelnuovo di Porto pubblica sulla propria pagina con l’annuncio.

Incaricato con mozione unanime del 20 dicembre scorso, Il Sindaco Riccardo Travaglini si rivolge alla Presidente Meloni per la richiesta di commissariamento. Nello specifico nella lettera si legge che la richiesta è di “commissariamento dell’opera di ammodernamento della Ferrovia Roma-Viterbo”.

La necessità espressa dall’amministrazione di Castelnuovo di Porto è quella di inserire l’opera tra le grandi opere strategiche nazionali.

La richiesta di commissariamento della linea ferroviaria Roma – Viterbo sarebbe un piano importante per il futuro dei cittadini dei quadranti a Nord di Roma che oggi trovano notevoli difficoltà nel viaggiare verso la capitale con i mezzi pubblici.

Con l’inserimento della tratta ferroviaria nelle opere destinatarie dei decreti “sblocca cantieri” e “semplificazioni”, l’opera potrebbe liberarsi del bollino di “peggior ferrovia del Paese”.

La stessa istanza, affermano dal comune di Castelnuovo di Porto, è stata presentata anche a settembre 2022. In quella occasione si erano rivolti alla Presidenza del Cotral che subentrava alla gestione delle Ferrovie dello Stato.

La volontà dell’Amministrazione è restituire dignità ai propri cittadini: “Abbiamo diritto che la ferrovia funzioni per lo sviluppo dei nostri territori”.

“Ci auguriamo che la Presidente Meloni, dichiara il Sindaco, possa intervenire con urgenza per recuperare finalmente lo stato comatoso in cui versa questa infrastruttura strategica, vitale per lo sviluppo del nostro territorio e per una reale transizione ecologica dei trasporti”.

Ma cosa sono le grandi opere strategiche nazionali? Per chiarire la definizione citiamo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per grandi opere strategiche e nazionali, intendiamo: “Infrastrutture necessarie alla competitività del Paese e alla mobilità intelligente nelle aree urbane. “Priorità delle priorità”. In questa ottica, si preferisce principalmente la scelta del ferro puntando su ferrovie e metropolitane”.

 Vedremo se la Presidente Meloni e il Ministro Salvini riterranno che la linea ferroviaria abbia diritto a rientrare in questa definizione.