Gita in montagna finisce male: 4 persone mangiano pianta velenosa

E’ accaduto sul Monte Gennaro: un biologo di 48 anni, il figlio e alcuni amici elitrasportati a Roma

Quante volte abbiamo sentito il consiglio di non commettere imprudenze durante le gite in montagna? Per esempio, tra le maggiori raccomandazioni spicca quella di non raccogliere e mangiare frutta o erbe se non si è sicuri sulle loro caratteristiche, specialmente se non si ha dimestichezza nel riconoscerle. Sembrano avvertimenti ormai scontati ma a quanto pare non è così, stando a quanto è avvenuto sabato sul Monte Gennaro, montagna che sovrasta, tra gli altri, i comuni di Palombara Sabina, Tivoli e Guidonia Montecelio, ben visibile in molte zone di Roma. La notizia, diffusa da "Il Messaggero" lascia ancor più sorpresi, visto che a commettere un'imprudenza che poteva costare molto caro è stato un biologo di 48 anni, impiegato l'università La Sapienza.

Al quotidiano di via del Tritone ha raccontato che sabato si era recato in montagna per una gita insieme ai figli e ad alcuni amici. A un certo punto, giunti al cosiddetto Pratone, ha raccolto una pianta, ritenendola somigliante a un porro. Successivamente l'ha pulita, ha preso il bulbo e l'ha mangiata insieme al figlio di 13 anni, un'amica e il figlio di questa amica. Ed è lì che sono cominciati i guai: il biologo aveva fatto male i conti, la pianta era tossica. I tre si sono sentiti male, arrivando addirittura ad avere allucinazioni accompagnate da nausea e vomito. La situazione ha rischiato di precipitare, dal momento che i cellulari degli escursionisti non avevano campo. Ma la fortuna ha voluto che in zona transitassero altri escursionisti, tra i quali una coppia di medici. In questo modo è stato possibile chiamare il 118, che ha inviato due eliambulanze ai Pratoni. I quattro intossicati sono stati portati al policlinico Gemelli, dove sono stati sottoposti a fluidoterapia.

Nella giornata di ieri sono stati dimessi. "Il Messaggero" riferisce che la pianta che è stata imprudentemente ingerita è la veratrum album, assai velenosa e, per l'appunto allucinogena. Fortunatamente la situazione non è degenerata e non stiamo parlando di una tragedia. Ma, senza dare facili giudizi, i protagonisti di questa disavventura dovrebbero riflettere approfonditamente sulla leggerezza commessa.

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