Il libraio romano: “Anche la cultura è un’emergenza, pronti a riaprire”

Dal 15 aprile le librerie e cartolerie italiane potrebbero riaprire, all’interno della ripartenza graduale prevista dalla Fase 2

Dal 15 aprile le librerie e cartolerie italiane potrebbero riaprire. Nella ripartenza graduale prevista dalla Fase 2 del Governo, potrebbero essere i primi esercizi commerciali a riaprire al pubblico, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, con l'utilizzo di guanti e mascherine. Abbiamo chiesto cosa ne pensa a Marcello Ciccaglioni, fondatore di un marchio storico, l'Arion, e della libreria ELI in viale Somalia.

“Due anni fa ho aperto la libreria ELI in viale Somalia, a Roma; 50 anni fa ho fondato invece il gruppo Arion. Questo spazio ELI non è solo un punto vendita ma un cento culturale di 250 metri quadri dove organizziamo eventi, presentazioni di libri, corsi di scrittura creativa, corso di lettura ad alta voce, gruppi di lettura, Cineforum la domenica sera, conferenze la domenica mattina, abbiamo anche prodotto libri. In settimila persone che sono passate per questo spazio ci hanno lasciato la loro email per restare in contatto con noi”.

 

Sulla riapertura qual è la sua opinione?

“Per quanto riguarda la riapertura credo che le librerie siano i negozi che comportano meno rischi per la salute: il pericolo di aggregazione è davvero minimo. Sappiamo infatti quanto abbia comportato problemi per l'editoria italiana il fatto che in generale nel nostro paese non si legge molto, la crisi economica e l'avvento Amazon che hanno fatto il resto.

Ma credo che in questo momento di isolamento in casa la lettura posso essere riscoperta e apprezzata, oltre al corpo infatti noi dobbiamo nutrire lo spirito. Il libro è un oggetto vivibile e insostituibile, proprio nello sfogliarlo e averlo fisicamente in casa, trasmettendolo anche ai figli. Credo che questo momento stroico possa riattivare l'interesse per la lettura, un risveglio della mente.

Da un mese è inoltre in vigore una nuova legge sul libro che impone ai piccoli librai ma anche ai grandi colossi del libro, che tutti possano fare uno sconto massimo del 5%. Quindi questo è importante perché la situazione precedente privilegiava grandi marchi penalizzando il piccolo libraio che non poteva applicare uno sconto ampio come magari un 15%. Si tratta di un presupposto eticamente e culturalmente importante. Siamo pronti a riaprire, avendo a disposizione diversi metri usufruibili, con tutti i requisiti di sicurezza e ospitando le persone a distanza e in comodità”

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