Mario Monti dixit: “Il Governo ha ceduto parte della sovranità alla UE”

L’ex premier imposto da Napolitano nel 2011 si trasforma di colpo in un paladino dell’autonomia nazionale

Incredibile. Roba che se si chiedesse di indovinare chi abbia pronunciato la frase, le probabilità di ottenere una risposta esatta sarebbero minime. Per non dire nulle.

“Il governo sovranista – ha dunque proclamato il censore di turno – ha ceduto in modo maldestro, all’Europa, una quota della propria sovranità nazionale: l’ha tolta al parlamento”.

Uno sente questo bel discorsetto e fa delle ipotesi. Oddio: sarà qualcuno che la UE non la può vedere. Uno che se gli nomini Jean-Claude Juncker, o qualsiasi altro cerbero dei parametri di Maastricht, vede rosso e parte alla carica. Uno che è più oltranzista di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio messi insieme.

Manco per idea, invece.

La requisitoria è stata scodellata da… Mario Monti. Lo stesso Mario Monti che nel 1995 entrò a far parte della Commissione europea e che ci rimase una decina d’anni. E che poi, nel novembre 2011, venne tirato fuori dal cilindro di Giorgio Napolitano per sostituire Silvio Berlusconi. In un batter d’occhio, Monti venne nominato senatore a vita e insediato a Palazzo Chigi. Il mandato politico, per chi se lo fosse dimenticato, consisteva proprio nel riallineare l’Italia ai voleri, anzi ai diktat, della UE.

Nel febbraio successivo il Time gli dedicò la copertina definendolo “un Primo ministro per tempi disperati” e omaggiandolo con una domanda retorica e fuorviante: “Può quest’uomo salvare l’Europa?”. La risposta era ovviamente “sì”. Per forza: lui, l’insigne professor Monti della Bocconi di Milano, si era precipitato a fare le famigerate riforme in stile Fornero. Più che mettere in salvo l’Europa, stava mettendo in saldo l’Italia. Ovvero i diritti, le speranze, le prospettive dei cittadini italiani. In una parola, la nostra sovranità.

Mario Monti: un passato che spiega tutto

Come abbiamo scritto all’inizio: incredibile. Qui siamo ben oltre il sostenere delle tesi più o meno capziose, che osteggiano il governo Conte perché ha interrotto il duopolio tra centrodestra e centrosinistra (come diceva Beppe Grillo, “il PDL e il PD-meno-elle”).

Il rovesciamento delle posizioni diventa totale: quegli stessi che ci hanno inchiodati alle norme capestro della UE, riducendo la nostra “autonomia” politica a un’ubbidienza preventiva e fervorosa, si appellano alla perdita di sovranità per screditare l’Esecutivo Lega-M5S.

Mario Monti si comporta come se fosse arrivato in Parlamento ieri mattina. Come se avesse sempre lavorato in Paesi lontani, senza mai ricoprire alcun ruolo istituzionale né in Italia né in Europa, e adesso fosse stato eletto dagli italiani all’estero. Come se non avesse il passato che ha.

È vero il contrario. Quel passato c’è e ognuno di noi è tenuto a ricordarselo per filo e per segno. Il “senatore a vita” Mario Monti è in realtà un “avversario a vita” del popolo italiano.

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