Omicidio Luca Sacchi, Gabrielli: “Non è la storia di 2 poveri ragazzi scippati”

Il capo della Polizia dice che la verità non è quella che pensiamo tutti e che dovremmo essere cauti ad anticipare giudizi

Una giornata convulsa quella di venerdì 25 Ottobre, sul fronte delle indagini per l’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne aggredito insieme alla sua ragazza e ucciso con uno sparo in testa nella tarda serata di mercoledì scorso, da due balordi che volevano derubarli. In un’intervista, il capo della Polizia Franco Gabrielli ha rilasciato una dichiarazione disarmante: “Roma non è Gotham City… Gli accertamenti e le cose che l’autorità giudiziaria, quando riterrà opportuno, disvelerà, non ci raccontano la storia di 2 poveri ragazzi scippati. Forse tutti dovremmo avere un atteggiamento di grande cautela quando parliamo di queste cose senza anticipare giudizi e senza utilizzare la sicurezza come strumento per una contesa politica”. Aggiungeva poi di dover avere comunque rispetto per una persona morta. “Il rispetto che si deve a una persona morta…”. Ti vengono in mente i criminali più feroci: Totò Riina, Bernardo Provenzano… Quindi bisogna aver rispetto per una persona morta malgrado sia un delinquente?

Si rimane storditi dalle parole del Capo della Polizia, che evidentemente ci tiene a sottolineare che Roma non è una città del crimine e che quello che è successo l’altra sera davanti al pub di Colli Albani sia una sorta di regolamento di conti tra persone per nulla dabbene. Questo si capisce dalle sue parole. Né più, né meno. Sempre in quella intervista Gabrielli parla di cautela: “Forse tutti dovremmo avere un atteggiamento di grande cautela quando parliamo di queste cose senza anticipare giudizi”. Cautela? Quella che avrebbe dovuto usare lei, il Capo della Polizia, che a quelle affermazioni, così decise, avrebbe dovuto almeno far seguire la ricostruzione esatta della vicenda e i motivi inossidabili per i quali dire che “Non è la storia di 2 poveri ragazzi scippati”. Per quanto ci riguarda, anche fosse (e ci vogliono le prove per affermarlo visto che la famiglia e ancora di più la ragazza e pure gli esami tossicologici che valutano l’idoneità alla donazione degli organi, negano che Luca Sacchi facesse uso di droghe) una vicenda di compravendita di sostanze stupefacenti, nei panni del capo della Polizia, non avremmo mai detto che non è la storia di 2 poveri ragazzi scippati, perché invece, comunque sia andata, è proprio la storia di 2 poveri ragazzi scippati, con un finale tragico. La morte di Luca Sacchi.

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