Operaio di Frosinone precipitato all’Eur, ennesima morte bianca. Draghi: Subito pene severe

In Italia, solo negli ultimi due giorni, sono dieci gli incidenti sul lavoro accertati

Fabrizio Pietropaoli e le Torri dell'Eur

Nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 29 settembre, si è consumata l’ennesima tragedia sul lavoro. Un operaio di 47 anni originario di Frosinone è precipitato dall’impalcatura su cui stava lavorando, in un cantiere edile dell’Eur.

Precisamente siamo in viale America, civico 311. All’undicesimo piano sta lavorando Fabrizio Pietropaoli, operaio specializzato di Morolo (Frosinone). L’operaio è in un cestello issato sulle Torri Ligini, note comunemente come Torri dell’Eur o delle Finanze, a circa 25 metri di altezza. Il cestello si sgancia da un lato, Pietropaoli precipita nel vuoto e muore sul colpo. Partono subito le indagini della Procura di Roma. L’ipotesi di reato è omicidio colposo: il lavoratore, anche a cestello sganciato, non sarebbe dovuto precipitare. Da accertare le cause per le quali la piattaforma aerea sia ceduta, e soprattutto per quale motivo l’operaio non vi fosse assicurato tramite imbracatura come da normativa.

“Quello che noi possiamo dire è che il cestello si è ribaltato per cause ancora da accertare. I motivi non li sappiamo, ma sicuramente c’erano problemi di sicurezza. Il lavoratore non era legato, altrimenti si sarebbe salvato”, riporta Fanpage.it le parole di Manuel Ortiz, sindacalista della Cgil. Fabrizio Pietropaoli era molto conosciuto nella sua città di origine e solo qualche giorno fa sul suo profilo Facebook scriveva: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno della tua vita”. Eppure, è l’ennesima vittima di queste ore. In Italia, solo negli ultimi due giorni, sono dieci gli incidenti sul lavoro accertati.

Provvedimenti immediati

Numeri insostenibili, che provano la necessità di un cambiamento tempestivo nei controlli e nelle misure di prevenzione sul lavoro. Così, in occasione della conferenza Nadef 2021 tenutasi ieri il premier Mario Draghi ha parlato di una vera e propria “strage” che necessita di misure d’urgenza, annunciando un provvedimento che, già a partire dalla prossima settimana, modificherà tempistica e severità delle pene dei responsabili. La conferenza è iniziata proprio con l’elenco delle morti bianche avvenute queste ore, e il presidente del Consiglio ha espresso il cordoglio suo e di tutto il governo alle famiglie delle vittime.

Nel corso della stessa conferenza stampa anche le parole di Claudio di Berardino, assessore al Lavoro e alla Formazione della regione Lazio: “Con grandissimo dolore apprendiamo dell’ennesima vittima sul lavoro, oggi, (mercoledì, ndr) in un cantiere del quartiere Eur. Si tratta di una vera e propria strage che chiama tutti a una presa di coscienza e soprattutto a un’assunzione di responsabilità che non può ammettere distrazioni. È stata così indetta una riunione di urgenza con i sindacati e le parti datoriali. Al centro sarà discusso il tema della sicurezza sul lavoro e della prevenzione. Serve più determinazione da parte di tutti. Occorre fare in fretta e bene”.

Mosse confermate anche dal ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Servono norme che prevedano sanzioni più tempestive per le imprese che non rispettano le regole, così come la possibilità di raccogliere più facilmente i dati per chi compie violazioni e anche il potenziamento delle strutture di controllo”. Ma, tutti concordi, non bastano questi ultimi a fermare i numeri. Servono interventi a lungo periodo, un Piano previsto nel Pnrr. Posizioni drastiche condivise naturalmente anche da parte dei sindacati: i segretari Cisl e Uil, Sbarra e Bombardieri, plaudono alla tempestività delle misure annunciate. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, però, chiede di più: norme che fermino le aziende fino a quando non vengano ripristinate le misure di sicurezza.

Fonti: Agenzia Ansa

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