Roma, lei non paga droga e aguzzini estorcono soldi dall’amica prostituta

Una vicenda di violenza e degrado: una donna intrattiene debiti di droga e i pusher si rifanno sulla sua amica prostituta…la storia

Droga prostituta

Violenza

Roma, prostituta paga debiti per droga di un’amica. Due 39enni romani e un romeno 31enne sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per estorsione ai danni di una giovane prostituta.

Gli aguzzini, da circa 2 settimane, avevano iniziato a chiedere soldi alla meretrice con la scusa che, quanto richiestole, era un debito che la stessa aveva “ereditato” da una sua amica.

Il denaro dovuto inizialmente era pari  a 40 euro, ovvero una dose di cocaina non pagata, per poi arrivare fino a 2 mila euro

Dopo un’iniziale richiesta verbale, il gruppo è passato alle vie di fatto minacciando e picchiando anche il marito della peripatetica. All’ennesimo episodio la donna si è rivolta al commissariato Esposizione, diretto da Pasquale Fiocco.

Gli investigatori, conoscendo il tessuto criminale del loro territorio, hanno individuato una serie di sospetti. 2 dei quali, sono stati riconosciuti dalla vittima nelle foto-segnaletiche.

Il piano della Polizia e la sua riuscita

Gli estorsori, con una escamotage, sono riusciti a stabilire un contatto telefonico con la vittima e le hanno dato appuntamento per il pomeriggio stesso in un locale pubblico. Ovviamente con l’obbligo di portare almeno una parte dei soldi.

I poliziotti, dopo aver fotocopiato le banconote, ben nascosti, si sono appostati nelle vicinanze del locale scelto dai criminali. Oltre ai 2 romani, tutti su una citycar, si è presentato anche un uomo di 31 anni di origini romene. E proprio lui ha fatto il primo sopralluogo per controllare che la vittima fosse sola.

Convinto di non essere osservato ha avvisato gli altri che sono scesi dall’auto, sono andati dalla donna e si sono fatti consegnare i soldi. Subito dopo è scattato il blitz della polizia. I 3 hanno tentato la fuga che è stata interrotta dopo pochissimi metri. I poliziotti, durante le perquisizioni, hanno trovato i soldi ed il telefono usato come ultimo contatto con la vittima.

Dopo gli accertamenti di rito, i poliziotti hanno affidato i malviventi al carcere di Rebibbia, a disposizione della Magistratura. 

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